NordEst

Il Rallye di San Martino scalda i motori

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Non è un rally come gli altri quello di San Martino di Castrozza. Quando nacque nel 1964, dall’estro dell’avvocato Luigi Stochino e del conte Pietro Bovio, c’erano ben poche corse similari in circolazione. Fu subito una sfida epica tra le montagne con epicentro il paesino all’ombra delle Pale, meta rinomata di un turismo d’elite che cercava aria salubre e luoghi incontaminati, inseguendo i passi della “Signorina Else” narrati dallo scrittore ebreo austriaco Arthur Schnitzler.

La vittoria andò a una coppia d’eccezione, Arnaldo Cavallari assieme a Sandro Munari su Alfa Romeo Giulia Ti, “mister ciabatta” di Adria navigato dal futuro “drago” di Cavarzere. Non è un rally come gli altri perché San Martino lo vive tutto dal di dentro, appartiene ormai al vissuto di generazioni e l’intero abitato si mobilita per dare una mano all’organizzazione.

Così anche quest’anno, nonostante la crisi economica che colpisce pure il rigoglioso Trentino, un inverno beffardo quasi senza neve, una primavera umidiccia e il rally piazzato in fondo all’estate (13/15 settembre), nessuno alla San Martino Corse si è tirato indietro per cominciare i preparativi della gara, che sarà valida per il Campionato italiano assoluto, il Challenge di 4. e 5. Zona e, limitatamente alla seconda tappa, avrà in coda come l’anno scorso le vetture dell’Historic Rallye.

Poche ma significative le novità di percorso, rispettando il format deciso dall’Aci-Csai: prima tappa con il crono spettacolo “San Martino” del giovedì sera sul piazzale degli impianti sciistici Rosalpina, e poi venerdì tre giri sulle prove speciali “Gobbera” e “Sagron”; sabato la seconda tappa caratterizzata da un doppio passaggio sulle prove lunghe “Manghen” e “Val Malene”.

Arrivo finale in pompa magna a San Martino con premiazioni sul palco nel piazzale Sass Maor. “Noi ce la stiamo mettendo tutta per realizzare ancora un evento importante e divertente – assicura Cristian Marin, presidente di San Martino Corse – ma chiediamo uno sforzo anche ai piloti e navigatori di casa nostra, del Trentino e del Veneto, che vengano a correre per dare il loro contributo sportivo a mantenere viva la tradizione di questo rally”.

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