NordEst Belluno

Il fiume Tesina può depurare i reflui di un depuratore?

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Secondo l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico la portata del fiume è insufficiente, si rischiano gravi danni ambientali

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Vicenza – L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (30 dicembre 2014) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo il progetto di ampliamento del depuratore consortile (progetto 46/2014) gestito da Acque Vicentine s.p.a.[1], nel Comune di Grisignano di Zocco (VI), attualmente assoggettato a procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., legge regionale Veneto n. 10/1999 e s.m.i.).

Coinvolti il Ministero dell’ambiente, la Regione Veneto, le Province di Vicenza e di Padova, Acque Vicentine s.p.a., i Comuni di Veggiano e di Grisignano di Zocco.

Il corpo idrico recettore degli scarichi attualmente utilizzato e individuato anche in sede progettuale è il povero Fiume Tesina, che attraversa completamente il territorio comunale di Veggiano (PD) e le cui acque risultano utilizzate a fini agricoli (vds. nota Comune Veggiano prot. n. 6574 del 24 settembre 2014).

Il corso d’acqua, però, non rivestirebbe le caratteristiche fisico-chimico-ambientali per poter diluire – per l’insufficiente portata – i reflui seppur depurati provenienti da insediamenti urbani densamente abitati, come evidenziato fin dagli anni ’90 del secolo scorso da perizia del prof. Alberto Baroni (Istituto di Igiene dell’Università degli Studi di Padova, 10 aprile 1990), tanto da rivelare “da anni … una concentrazione batteriologica di Salmonella ben al di sopra della normativa”, come da relative analisi A.R.P.A.V.

In parole povere, il Fiume Tesina non può diluire e depurare le acque reflue del depuratore e sembra proprio rientrare nella gravissima situazione di carente depurazione delle acque già all’attenzione dell’Unione europea per violazione della normativa comunitaria (direttiva n. 91/271/CEE). Senza dimenticare il difficile stato della qualità delle acque nella Provincia di Vicenza.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha proposto l’individuazione da parte delle amministrazioni pubbliche competenti di un corso d’acqua recettore dei reflui con superiore portata idrica (es. il Fiume Bacchiglione), così da limitare gli effetti negativi su ambiente e salute pubblica.

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