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I gestori delle Piscine del Trentino scrivono a Provincia e Comuni: “Allarme costi, aiutateci a non essere dimenticati”

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Lettera aperta dei gestori delle piscine della Provincia di Trento a Provincia e Comuni

Trento – “Desideriamo porre all’attenzione della Giunta Provinciale la situazione fortemente critica – si legge nella lettera – in cui versano i gestori degli impianti natatori della nostra provincia, che dopo il primo lockdown della primavera 2020, il secondo lock down del periodo ottobre 2020 giugno 2021 e le restrizioni introdotte dai provvedimenti governativi ancora in atto, (dalla riduzione della capienza all’introduzione del green pass) sono ora strangolati dai rincari sproporzionati dei costi energetici.

Durante il periodo in cui è stata concessa l’apertura, le piscine del Trentino hanno registrato una contrazione media del fatturato pari al 50%, analogamente a quanto registrato nel resto d’Italia; i segnali di ripresa della scorsa estate sono stati bruscamente rallentati in agosto dall’introduzione del green pass.

Nel mentre abbiamo sostenuto spese continue per adeguarci ai vari DPCM, Ordinanze Provinciali, Linee Guida Nazionali. Adesso – continua la lettera – ci vediamo recapitare fatture relative ai costi di energia elettrica e riscaldamento con importi aumentati del 100% (e in alcuni casi anche più) rispetto allo stesso periodo del 2019 (ultimo anno di riferimento).

Sono cifre impossibili da sostenere per qualsiasi gestore, pubblico, privato o società partecipata che sia. Chi più chi meno ognuno di noi ha registrato le giustificazioni del proprio distributore che cerca di dare una spiegazione logica a questi rincari. Ma non ci possono consolare, anche perché in molti casi i sistemi automatici fanno partire anche i preavvisi di messa in mora, quale ulteriore vessazione. Sicuramente vi sono note le speculazioni che in assenza di interventi governativi hanno portato a questo disastro e non siamo alla ricerca di un capro espiatorio.

Ci interessa soltanto lanciare il nostro grido d’allarme: siamo davvero disperati e in mancanza di un intervento urgente saremo costretti a chiudere l’attività. Anche se siamo in piena stagione invernale, anche se abbiamo i corsi avviati e centinaia di abbonati. Agonisti e non, giovani, anziani, neonati, gestanti, infortunati in fase di riabilitazione. Tutti, indistintamente dovranno rimanere a casa. Oltre al danno economico quindi anche l’aspetto sociale e l’impatto sulla salute e il benessere dei cittadini già provati da fatti ben noti.

Non ultimo l’impatto sull’offerta turistica del Trentino di cui ci sentiamo parte
integrante. I ristori (seppur lodevoli) che solo una minima parte di noi ha ricevuto fino ad ora, sono stati (perdonateci il termine) poco più di un’elemosina. E una piscina che chiude, ahimè è una piscina che difficilmente potrà riaprire. E’una struttura che muore. In considerazione di quanto sopra, facciamo quindi appello alla vostra sensibilità – conclude la lettera – affinchè possiate riportare la nostra voce nelle sedi opportune ed aiutarci a non essere dimenticati”.


LA LETTERA DEI GESTORI DELLE PISCINE

 

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