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Governo, Ecco quanto costerebbe tornare alle urne. Lega-M5S, nodo premier. Salvini: “Grazie Silvio”. Di Maio: “Prevalsa responsabilità”

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Circa 350 milioni di euro da stanziare per le spese organizzative: è la cifra complessiva, riferiscono all’AdnKronos fonti del Viminale, relativa ai costi di una eventuale nuova tornata elettorale. La spesa sarebbe ripartita tra i ministeri dell’Interno (a cui spetterebbe il riparto più considerevole), degli Esteri, della Giustizia e dell’Economia

Roma (Adnkronos) – Le spese per il Viminale ammonterebbero a poco meno di 300 milioni di euro, buona parte dei quali sarebbe spesa come rimborso ai Comuni per l’allestimento e l’organizzazione delle oltre 61mila sezioni elettorali disseminate sul territorio. Nella cifra sono comprese anche, a carico del ministero dell’Interno, la vigilanza ai seggi e le predisposizioni generali per la sicurezza (circa 70 milioni).

Come avvenuto anche per le precedenti tornate elettorali, le tariffe agevolate in occasione degli spostamenti in treno e aereo degli elettori comporterebbero una spesa di circa 10 milioni di euro. Nel 2013 la spesa complessiva per le elezioni politiche fu di 389 milioni di euro, ma va considerato che in quella occasione le votazioni furono effettuate in due giorni.

Il nodo del premier

scatta ora il toto-nomi per la presidenza del Consiglio. Dopo che Silvio Berlusconi ha tolto il veto alla possibilità di un esecutivo Lega-M5S – sottolineando però che non voterà la fiducia, attraverso l’astensione responsabile dei parlamentari di Forza Italia – ora la questione è il nome per Palazzo Chigi.

Il tema della guida del governo resta aperta: in queste ore si parla di forti attriti con la Lega sulla scelta. Ma Luigi Di Maio conferma che, una volta messi sul tavolo i temi, “poi si parlerà di nomi. Non c’è nessuna volontà di tradire la parola data pubblicamente” sul fatto di decidere un premier terzo insieme a Salvini.

Leader in campo

GIORGETTI – Tra i papabili c’è sempre Giancarlo Giorgetti anche se le sue quotazioni sarebbero in calo: ‘benedetto’ da Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, non avrebbe avuto il placet dei due leader di Lega e M5S. Fonti vicine a Di Maio negano frizioni interne, assicurando che al momento con Salvini non si è parlato di incarichi di governo.

D’altra parte anche esponenti di primo piano di via Bellerio, vicini a Salvini e a Giorgetti, scommettono che la soluzione si troverà e “arriveremo oltre l’estate; anzi, di sicuro, arriviamo a mangiare il panettone”.

ZAIA – Ad ogni modo, “la questione premiership non è stata toccata” si precisa ancora in ambienti vicini al capo politico del M5S. Ma intanto – nel rebus dei nomi – ci sono per il momento il governatore del Veneto, Luca Zaia, ma anche l’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini e la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno.

Quindi per ora, dopo il ‘passo di lato’ di Berlusconi, le fasi successive riguardano la predisposizione di un contratto di governo, poi si potrà parlare di nomi e, infine, si deciderà il premier.

FORZA ITALIA – Ad ogni modo, sia il futuro presidente del Consiglio che il nuovo governo saranno valutati “in modo sereno e senza pregiudizi” da parte di Forza Italia, in base a “provvedimenti che siano in linea con il programma del centrodestra e che riterremo utili per gli italiani” ha fatto sapere sempre ieri Berlusconi.

Ricordando però che i 5S hanno dimostrato “anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità”. E anche se dovesse nascere un governo M5S-Lega, non ci sarà nessuna rottura nel centrodestra: “Rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. Continuiamo a lavorare per tornare a vincere, ma soprattutto perché torni a vincere l’Italia”.

QUIRINALE – A questo punto, qualora nascesse l’esecutivo giallo-verde, a salire al Colle sarà il candidato espresso da M5S e Lega. Se invece anche questo estremo tentativo di trovare un accordo andrà a vuoto, Mattarella convocherà la personalità scelta per formare il governo di servizio e le affiderà l’incarico, probabilmente venerdì.

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