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Giro d’Italia, il veneto Dainese trionfa a Caorle (LE TAPPE FINALI)

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Arrivano le Dolomiti con le ultime tppe da sogno. Giro d’Italia, Fugatti: “Un grande successo. Vogliamo promuovere le zone meno conosciute del nostro territorio”. Il Monte Bondone ribalta la classifica del Giro

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NordEst – A Caorle il Giro parla veneto. Grande attesa per l’omaggio al Vajont, fino alla magia dei monti Lussari, prima del gran finale nella Capitale. Le ultime frazioni preannunciano grande spettacolo a NordEst.

A Caorle vince Dainese

Negli ultimi tre anni e mezzo Alberto Dainese ha vinto solo due volte: al Giro d’Italia 2022 e al Giro d’Italia 2023. Ci sono tantissimi velocisti che vincono decine di corse all’anno, però magari fanno fatica a lasciare il segno nei grandi appuntamenti. Ebbene, il padovano del Team DSM fa esattamente tutto il contrario, vince poco, ma vince bene.

Dainese è uno che ha coraggio, non solo perché si lancia in volata a 70 km/h senza timori reverenziali, ma anche perché nella sua carriera di ciclista ha fatto scelte non banali, soprattutto per un corridore italiano, abituati a crescere all’interno del proprio Paese, almeno fino a qualche anno fa. Alberto è stato uno dei precursori dell’ “emigrare per emergere”: nel 2018 è andato in Olanda alla SEG Racing Academy e con loro si è conquistato i professionismo, oltre a un non banale titolo europeo U23 su strada.

https://twitter.com/i/status/1661441432253763584

Poi la scelta di passare coi grandi al Team DSM – il fu Team Sunweb – che nella sua storia ciclistica non aveva mai avuto un italiano nel roster, al massimo solo il conducente del bus. Così la sua carriera è cominciata con qualche difficoltà in più rispetto ai coetanei: oltre alle normali vicissitudini di un neo-professionista, Dainese si è dovuto calare in una realtà a lui estranea e molto programmatica come quella della DSM.

Le ultime tappe

25/5 Oderzo – Val di Zoldo 161 km
26/5 Longarone – Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo) 183 km
27/5 Tarvisio – Monte Lussari Tudor ITT 18,6 km

Lo spettacolo sul Bondone

Dopo i mugugni generali per la mancanza di agonismo dei big nelle tre tappe prima della sosta, la 16/a frazione chiusa con la salita al Bondone ha restituito entusiasmo agli appassionati, che hanno visto tutti gli uomini di classifica impegnarsi nella caccia a un risultato importante.

Come era prevedibile, il primo a farne le spese è stato Bruno Armirail, che sull’ultima salita ha alzato bandiera bianca, restituendo la maglia rosa a Thomas. Il britannico ha dettato il ritmo nelle fasi decisive e l’unico a tenergli testa è stato Joao Almeida, che l’ha anche battuto in volata sul traguardo e ora lo insegue in classifica, mentre Primoz Roglic ha chiuso terzo ma a quasi mezzo minuto, lo stesso distacco che ha ora nella classifica generale.

https://twitter.com/i/status/1661033404551376897

Sul podio sono risultate evidenti la gioia di Almeida, che ha conquistato la sua vittoria in un grande giro, e la posata soddisfazione dell’esperto gallese, che giovedì prossimo compirà 37 anni e dovrebbe festeggiarli ancora in rosa, dato che la tappa di domani, la Pergine Valsugana-Caorle, è adatta agli sprinter. “Una vittoria speciale, un sogno diventato realtà. Stavo bene, la squadra è stata straordinaria – ha detto il 24enne Almeida – Con Thomas abbiamo collaborato per mettere secondi tra noi e Roglic, poi però il mio obiettivo principale era la vittoria di tappa”.

“E’ stata una giornata molto dura, tante salite, sono felice di come è andata – ha affermato Thomas – Ho trovato una buona intesa con Almeida, che è stato più bravo allo sprint. Non sono sorpreso, è molto forte e sarà da tenere in conto per il successo finale, ma io sono pronto a lottare giorno dopo giorno per tenere la maglia rosa il più a lungo possibile”, ha concluso. La classifica dice che Thomas ha ora 18 secondi di vantaggio su Almeida e 29 su Roglic, mentre il quarto in classifica, Damiano Caruso, settimo al traguardo, è staccato di 2’50”.

Si profila quindi una sfida a tre per la vittoria finale, che passa per il terribile trittico dolomitico in programma da giovedì a sabato. La tappa odierna ha visto l’ormai nota parata di fughe, ma contrariamente a quanto accaduto fino a domenica scorsa ad una cinquantina di chilometri dal traguardo si sono mosse le corazzate Jumbo Visma, Uae e Ineos, chiudendo i conti con gli ultimi fuggitivi quando la salita al Bondone cominciava a farsi più dura. Sono andati in difficoltà i francesi Thibaut Pinot – attardato da una caduta – e soprattutto Armirail, che dopo aver cercato di difendere la maglia e l’onore si è arreso all’interminabile salita, chiudendo con un ritardo di quattro minuti.

Al dunque si sono ritrovati gomito a gomito Almeida (Uae), Roglic con il compagno di squadra Kuss (Jumbo), e Thomas, con Eddie Dunbar come incomodo. Il primo a restare indietro rispetto al forcing del portoghese e del gallese è stato lo sloveno, che però grazie a Kuss è riuscito a non affondare del tutto, poi anche Dunbar ha mollato, lasciando spazio al duello finale. A meno di sorprese domani, la sfida ricomincerà giovedì con la Oderzo-Val di Zoldo, con due salite nel finale.

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