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Giro d’Italia 2022, Buitrago trionfa a Lavarone ma Carapaz resta in rosa

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18^ tappa Borgo-Treviso, 19^ Marano Lagunare, 20^ Belluno-Marmolada, 21^ Verona (ph tw©giroditalia)

NordEst – Santiago Buitrago si è imposto nella 17a tappa, la Ponte di Legno-Lavarone. La frazione di montagna, che è passata da casa Moser (gpm di 3a categoria a Giovo), ha visto la seconda vittoria in carriera del 22enne colombiano della Bahrain Victorius (per la squadra di Colbrelli primo successo in questa edizione del Giro). La prima vittoria a inizio stagione in una frazione del Giro di Arabia. Alle sue spalle secondo posto per il giovane olandese Leemreize (Jumbo Visma), terzo posto per Hirt, il vincitore di tappa di martedì. I 168 km sulle strade del Trentino hanno visto anche la lotta tra gli uomini di classifica: Carapaz, Hindley, Landa e Almeida. 

18ª TAPPA: GIOVEDì 26 MAGGIO *

BORGO VALSUGANA-TREVISO, 152 KM

L’ultima volata per i velocisti superstiti. La tappa congiunge la Valsugana con la pianura veneta attraverso il passaggio delle Scale di Primolano, unica asperità assieme al Muro di Ca’ del Poggio. Si arriva quindi a Treviso attraverso strade rettilinee generalmente larghe. A Treviso la corsa affronta un circuito di circa 11 km da ripetere una volta: l’ultima curva è a 1200 m dal traguardo.

19ª TAPPA: VENERDì 27 MAGGIO ****

MARANO LAGUNARE-SANTUARIO DI CASTELMONTE DI CIVIDALE, 177 KM

Il Friuli regala al Giro altre due località inedite, in questo cammino che ha portato la Regione a usare la piattaforma della corsa rosa per la valorizzazione turistica del territorio. Basta considerare che cosa è diventato il Monte Zoncolan in Carnia dalla prima scalata nel 2003. Qui si parte dai casoni di Marano Lagunare per risalire tutta la Bassa friulana fino alle colline moreniche udinesi tra Fagagna e Majano. Attraversata Buja, si raggiungono le Prealpi Giulie con le Grotte di Villanova (salita breve e impegnativa) seguite dal Passo di Tanamea. Sconfinamento in Slovenia dal valico di Uccea, che porta direttamente a Kobarid (Caporetto). Inizia lì il Monte Kolovrat, 10,3 km al 9,2% medio, con punte del 15%: una salita inedita, molto dura. Attenzione. Rientro in Italia interamente dentro il bosco, caratterizzato dal susseguirsi ininterrotto di curve. Da Cividale del Friuli si attacca la salita finale che porta al Santuario di Castelmonte: 7,1 km al 7,8%, con punte del 14% poco prima della metà salita.

20ª TAPPA: SABATO 28 MAGGIO *****

BELLUNO-MARMOLADA (PASSO FEDAIA), 168 KM

Ultimo durissimo arrivo in salita del Giro dopo una giornata da 4490 metri di dislivello. Partenza da Belluno con una breve deviazione lungo la valle del Piave tra Sedico, Santa Giustina e Sospirolo. Si entra quindi nella valle del Cordevole che si risale attraverso Agordo e Cencenighe. Inizia lì il trittico di salite finale con il Passo San Pellegrino (10 km a 6,6%),, versante bellunese di Falcade, seguito dal Passo Pordoi (Cima Coppi) a 2239 metri (11,8 km al 6,8%), e infine dalla Marmolada-Passo Fedaia: sono 14 km al 7,6% medio e punte del 18% dopo Malga Ciapela. Il traguardo è a quota 2057 poco prima dei laghetti e del tunnel che porta a Canazei.

La Marmolada è un altro luogo di sofferenza. Quando i ciclisti si avvicinano a questo gigante tra Trentino e Alto Adige, dal terreno sbucano le trincee della prima guerra mondiale. Scavate nella roccia, ambiente inospitale, confine tra i due eserciti: italiano e austriaco. Quei 2800 metri tra Malga Ciapela e la Capanna Bill hanno una media dell’11,8% e sono il tratto più duro dell’intero Giro, con pendenze del 18%. Anche perché la strada è dritta, senza curve, alzi gli occhi e la montagna è lì, che ti domina. Gli ultimi 6 km sembrano interminabili, così come il rettilineo finale che costeggia la pista da sci. La tappa sarà l’omaggio sincero di uno sport popolarissimo a questa zona del Veneto innamorata della bicicletta e devastata tre anni e mezzo fa dalla tempesta Vaia. L’ultima volta, nel 2008, la carovana del Giro era passata attraverso i Serrai di Sottoguda, un luogo incantato e fiabesco, con le pareti di pietra a picco sulla strada: dal 2018, purtroppo, non esistono più, spazzati via dall’acqua e dal fango.

21ª TAPPA: DOMENICA 29 MAGGIO ***

VERONA-VERONA (CRONOMETRO), 17.4 KM

Per la quinta volta, l’Arena di Verona ospiterà il gran finale del Giro d’Italia. Dopo Giovanni Battaglin 1981, Francesco Moser 1984, Ivan Basso 2010 e Richard Carapaz 2019, il re della corsa rosa si infilerà la maglia color Gazzetta nell’anfiteatro romano della città di Romeo e Giulietta. La cronometro ricalca il Circuito delle Torricelle (quello dei Mondiali di Verona, ma in senso antiorario) con vialoni rettilinei e molto larghi; poi si sale per 4,5 km al 5%. Quindi 4 km di discesa e gli ultimi 3 km lungo le vie cittadine. Il tempo finale viene preso in piazza Bra prima dell’ingresso nell’Arena.

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