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Giocarsi la vita: gioco, azzardo e patologie: appuntamento mercoledì 5 aprile alle 18 all’Ospedale di Feltre

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Per il ciclo i “mercoledì della salute”, mercoledì 5 aprile alle 18.00 nella sala convegni dell’ospedale di Feltre si parla di gioco, azzardo e patologie con il responsabile del Servizio Dipendenze di Feltre, Vito Gallio, e l’educatrice Cinzia Lusa

Feltre (Belluno) – «Il gioco d’azzardo, attività umana presente nei secoli e destinata a riempire i momenti di inattività come divertimento, ha sempre creato gravi problematiche nei luoghi dove si è trasformato in professione o ricerca di facili guadagni. Fino a poco tempo fa esistevano pochi luoghi(casinò) deputati ad accogliere legalmente i giocatori, fatto che limitava il contatto della popolazione con il gioco d’azzardo. Attualmente con la invasione delle sale gioco VLT e dei bar da parte delle slot-machine, dei tabacchini e delle cartolerie da parte delle schede “gratta e vinci”, con il lotto che si può giocare in continuazione, con il gioco on-line ed i casinò virtuali il profilo sociale e sanitario del cosiddetto gioco d’azzardo è completamente cambiato.

La presenza insistente, fortemente propagandata ed invasiva delle forme di azzardo ha incontrato la debolezza di ampie frange di popolazione sedotte ed ingannate ed infine dominate all’inizio da prospettive di facili guadagni e alla fine da drammatici tentativi di recuperare le perdite. Errori cognitivi accuratamente sfruttati e tendenze latenti nelle persone si sono incontrate in modo esponenziale creando una massa di malati. Sono diventate, quindi, evidenti e si sono diffuse, forme di patologia da dipendenza da gioco una volta riservata a pochi soggetti e principalmente alle classi abbienti. La patologia da gioco d’azzardo è quindi esplosa per tutta la nazione rendendola un problema di salute pubblica per i notevoli danni psicologici, economici e sociali che ha prodotto in ampie fasce di popolazione.

Il gioco d’azzardo raccoglie oggi cifre prossime ad una finanziaria a scapito della salute delle persone coinvolte. Inoltre essendo socialmente accettato, poco stigmatizzato, ed attivamente promosso (scaricando le responsabilità degli eccessi sul singolo giocatore) diventa difficile per tutti riconoscere lo strutturarsi e l’avanzare della malattia valutando il passaggio dal gioco ricreativo alla dipendenza prima che sia troppo tardi. Per questo motivo il Servizio per le dipendenze è stato incaricato dal Ministero della Salute di organizzare percorsi di cura e recupero delle persone con dipendenza da gioco e strutturare programmi di prevenzione sul territorio», spiega il responsabile del Servizio Dipendenze di Feltre, Vito Gallio.

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