NordEst

‘Gente che bussa alla porta’

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Prendere in mano un libro di Patricia Highsmith potrebbe sembrare un po’ “retro”, se non altro per il clima dei suoi romanzi noir, ambientati nell’America degli anni Settanta, per lo più. Famosa per la serie di Tom Ripley, da cui è stato tratto il film “Il talento di Mr Ripley”, ha scritto noir asciutti, ironici e terribilmente reali. In Italia è l’editrice Bompiani ad aver tradotto i suoi romanzi.

In “Gente che bussa alla porta”, la trama della storia si snoda intorno ad una famiglia borghese, composta da madre, padre e due figli. La rottura sta nell’esperienza religiosa, quasi mistica, che tocca il padre e che all’improvviso sballa tutti i rapporti all’interno della famiglia, in particolare quelli tra il padre e il primogenito, che continua a vivere la sua vita tra impegni legati all’età, soprattutto l’amore per una ragazza. Maggie e Arthur si amano, tutto sarebbe così semplice, per quanto possa essere semplice un legame sentimentale tra adolescenti. Ma nulla è semplice se la tua vita è dominata da una presenza divina incombente, rappresentata in modo particolare dal padre convertito, che tutto giudica e tutto complica, mettendo in moto meccanismi capaci di divorare tutti i rapporti umani in famiglia. Lo sguardo dell’autrice sulla vicenda è lo sguardo di Arthur, a tratti ironico, a tratti disperato, mentre percorre la sua strada verso l’università e la scoperta di quello che desidera nella vita. Il suo è uno sguardo realista e ragionevole sulla realtà, ma è solo, in mezzo ad una serie di personaggi quasi folli, che in fin dei conti sono la sua famiglia.

Titolo: Gente che bussa alla porta
Autore: Patricia Highsmith
Editore: Bompiani tascabili
Anno: 2002
Prezzo: 8,00 euro

A cura di Filotea libreria cattolica editrice – Aosta (www.filotea.info)

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