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Dolomiti, a Primiero correva l’anno 1905: nasceva la “Società di Abbellimento e per l’incremento dei forestieri”

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Un esempio attuale ancora oggi, per valorizzare la nostra montagna, incrementando l’occupazione locale

Il dépliant della Società di Abbellimento

 

di Ervino Filippi Gilli

Primiero San Martino di Castrozza (Trento) – Nel mondo dell’economia di oggi, la si potrebbe definire una innovativa “Startup” o meglio una “Società di Sviluppo e coesione territoriale”. Ma nel 1905 la “Società di abbellimento e per l’incremento dei forestieri”, rappresentò un primo importante esempio innovativo di marketing territoriale, finalizzato alla riorganizzazzione e promozione a livello di valle, dell’offerta turistica, ma non solo. Una missione non facile nemmeno ai nostri giorni.

L’isolamento aguzza l’ingegno

Martino Orsingher con la moglie a Primiero

Primiero, vuoi per la presenza di alcuni personaggi “illuminati” (i Negrelli, i Busin, i Sartori solo per citare i primi tre che mi vengono in mente), vuoi per l’isolamento in cui si trovava che gioco forza costringeva la valle ad inventarsi nuove forme di sostentamento (si pensi solo alla fabbrica di cappelli di paglia o alla scuola di merletti), ha sempre cercato di recepire (con alterne fortune) le idee innovative che vi venivano importate.

Il fatto di annoverare tra il suo patrimonio ambientale uno tra i più bei gruppi dolomitici, le Pale di San Martino, ha fatto sì che con gli esploratori inglesi e tedeschi venisse importato un nuovo modello di sviluppo valido ancora oggi: il turismo. Con la nascita degli alberghi in fondovalle ed a San Martino sorgeva il dilemma di come far conoscere all’esterno le potenzialità della valle, non bastando più, chiaramente, il passaparola.

Il confronto locale

Ecco che, dopo lungo discutere in paese, Martino Orsingher (nel bene e nel male uno dei personaggi più influenti in valle agli inizi del Novecento) riesce ad organizzare attorno a sé un gruppo di persone ed a costituire – secondo la stampa dell’epoca l’undici maggio 1905, secondo altre fonti il tredici luglio dello stesso anno (con approvazione dello statuto il tre novembre 1905 da parte della Luogotenenza di Innsbruck) – quella che prenderà il nome di Società d’Abbellimento e per l’incremento dei Forestieri in Primiero.

La società è molto attiva in quello che oggi definiremmo il marketing turistico: i primi articoli promozionali di Primiero vengono pubblicati in luglio e agosto 1906 sulla Gazzetta di Venezia e dell’Adriatico.

Non solo marketing

Ma non solo di marketing in senso stretto si occupa la società: l’intervento forse più importante è la piantumazione delle acacie in quelli che oggi conosciamo come Viale Sartori e Viale Monte Grappa ma che allora, proprio su indicazione della Società (con lettera al Comune di Fiera del 19 gennaio 1910), venivano chiamati Viale delle Acacie I° e II° o la realizzazione della passeggiata del Lungo Canali o l’apertura di alcuni sentieri nei dintorni di San Martino di Castrozza.

Tornando però al marketing turistico è importante notare come la Società si interessi anche di trasporti facendo in modo che la valle ria più facilmente raggiungibile: si attivò per far modificare l’orario dei treni sul tratto Trento – Tezze e quello di partenza della messaggeria da Tezze a Primiero.

E’ bene ricordare che per giungere da Trento a Primiero agli inizi del secolo ci voleva una giornata intera se tutto andava bene, altrimenti anche due – non dimentichiamoci infatti che fino al 1915 bisognava superare due volte il confine con l’Italia, a Tezze sul Brenta ed a Montecroce.

Anche dal punto di vista divulgativo la Società ebbe il suo peso: raccogliendo infatti alcuni sostenitori (oggi li chiameremmo sponsor), la Società ebbe il merito di pubblicare sia la Guida di Primiero scritta da Cesare Battisti sia alcuni opuscoli a carattere informativo.

Non voglio addentrarmi in queste poche righe nella descrizione della Guida di Battisti che merita senza ombra di dubbio un articolo a parte.

“Orario Estivo di Primiero”

Mi piace invece analizzare quell’opuscolo denominato ‘Orario Estivo’ redatto tra il 1919 ed il 1925; la datazione è incerta mancando sulla pubblicazione, però il fatto che si parli di piazza Vittorio Emanuele in Fiera (così nominata dal 1919) e che la Società non sia stata ancora trasformata in Comitato di Cura San Martino e Fiera (che avverrà nel 1925) colloca il fascicoletto in questo lasso di tempo.

Il fascicolo, stampato da B. Montagna (che aveva la tipografia in Piazza Negrelli ove ora hanno sede gli scultori Zeni), fornisce una serie di informazioni importanti per chi volesse arrivare e trascorrere il proprio tempo libero nella valle di Primiero.

Dopo una paginetta di notizie generali, sfogliando le dodici pagine si possono conoscere le distanze da Fiera a vari paesi e città del Nord-Est, le descrizioni sintetiche di venti itinerari escursionistici (tra cui quello alla vasca della centrale elettrica, cosa questa che può far sorridere ma che per il tempo era quasi una “meraviglia” tecnologica), vari orari dei collegamenti automobilistici, le altimetrie delle montagne e di numerose località (tra cui quella della Villa Guelfica – italianizzazione del toponimo Villa Welsperg), i tempi di percorrenza a piedi da Fiera a tante località della valle.

Il tutto infarcito da pubblicità di numerose attività delle quali solo l’Hotel Orsingher, la farmacia alla Madonna, gli alberghi Al Mercato (ora Dolomiti) e Belvedere, lo studio fotografico di Albino Gilli (ora foto ottica Gilli) ed il negozio di Nanni Gadenz sono sopravvissuti al tempo.

Insomma un piccolo vademecum senza grandi pretese ma che conteneva tutto quello che un turista appassionato di escursioni nella natura potesse chiedere.

Mi piace dedicare queste pagine all’amico Luciano Zagonel, proprietario della guida e grande collezionista di materiale primierotto, che mentre stavo scrivendo il libro sulle case di Fiera mi prestò il fascicolo che oggi ho descritto.

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