Primo Piano NordEst Belluno

Fmi: abbattere il cuneo fiscale in Italia creerebbe 130.000 posti di lavoro

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Riportare il cuneo sulla media europea rimuoverebbe gli ostacoli agli investimenti

lavoro
NordEst – Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, alla vigilia del vertice di mercoledì con Renzi, ha introdotto la cerimonia di inizio anno accademico della Bocconi; nel suo discorso, ha a lungo parlato della riforma del lavoro appena approvata, dicendosi convinta che il Jobs Act ”e il suo obiettivo di creare un nuovo contratto di lavoro con una protezione gradualmente crescente, è così importante per combattere questo dualismo generalizzato e migliorare il mercato del lavoro per lavoratori e imprese”.

Tra gli altri punti del provvedimento che il numero uno dell’Fmi ci ha tenuto a sottolineare, ci sono le politiche attive del mercato del lavoro, necessarie perché i disoccupati siano accompagnati nel trovare un impiego, come già accade in Austria, in Finlandia e in Svezia. Tuttavia – ha aggiunto – tali politiche dovranno essere correlata ad un significativo abbattimento delle aliquote fiscali marginali, ovvero del cuneo fiscale, la cui ampiezza continua a scoraggiare gli investimenti in lavoro e capitali. E “nonostante i recenti sforzi – ha commentato -, il carico fiscale sul lavoro in Italia rimane ben oltre la media Ocse”.

Riportarlo, invece, sulla media europea, ovvero abbassarlo di 4-8 punti percentuali “potrebbe significare – ha concluso – da 60.000 a 130.000 giovani che tornerebbero a lavorare”, così come nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati dalla “liberalizzazione della professione legale” e dall’aumento “della concorrenza nel settore al dettaglio”.

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