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FdI si spacca anche sulla Regione: tensioni tra Commissario Urzì con Gerosa e altri 4 eletti in Trentino

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“Abbiamo la consapevolezza di aver votato con lucida responsabilità nell’interesse del Trentino, dei trentini e del Partito, a cui sentiamo pienamente di appartenere”. Lo scrivono in una nota in consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia Cia, Daldoss, Girardi e Biada, che lunedì in Consiglio regionale hanno votato, contro l’indicazione del commissario del partito Alessandro Urzì, il candidato della Lega, Roberto Paccher, eletto presidente provvisiorio


 

Trento/Bolzano – Solo Francesca Gerosa (che ha chiesto la vicepresidenza in Provincia a Trento senza ottenerla da Fugatti), ha minacciato le dimissioni dalla giunta provinciale, votando poi contro Paccher. Una scelta che ha portato FdI a verificare la situazione “dei quattro eletti”, che sarà “valutata nel merito”. Gerosa, ad una precedente votazione, era peraltro rimasta la sola a chiedere una sospensione: proposta bocciata 35 a 0. La spaccatura in FdI segue quindi l’attuale braccio di ferro del partito con il governatore leghista Maurizio Fugatti per la mancata nomina di Francesca Gerosa come sua vice dopo le elezioni provinciali di ottobre che hanno visto un sostanziale pareggio tra FdI e Lega con strascichi che, dalle beghe sulla composizione della Giunta provinciale di Trento, non ancora pienamente operativa, hanno portato alla spaccatura di FdI in Consiglio regionale.

Urzì (FdI): ‘Ostruzionismo di Fugatti contro la sua maggioranza’

“Il mancato rispetto di un accordo crea una condizione di sospensione che deve essere risolta, perché il territorio merita un governo locale e dello stallo ne è responsabile solo l’ostruzionismo del Presidente eletto contro la sua stessa maggioranza e FdI in particolare”. Lo afferma il commissario regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, in riferimento allo stallo politico in Provincia a Trento.

 

 


In breve

Mit, tutte le opere previste dal Pnrr saranno realizzate. “Sulla circonvallazione di Trento, il finanziamento sarà garantito nel contratto di programma tra Mit e Rfi. Si tratta di una sostituzione di fonti di risorse resa necessaria anche in virtù dell’azione sull’opera da parte della magistratura il cui esito – ancora incerto – potrebbe pregiudicare il completamento dei lavori entro il 2026”. In generale, gli uffici del Mit “sono impegnati per allocare in modo efficiente tutte le risorse assegnate al dicastero nella legge di bilancio 2024 – viene sottolineato – così da destinarle a diverse finalità tra cui la casa. Proprio alla luce di questi interventi, sarà possibile prevedere anche interventi sul comparto idrico per oltre un miliardo, considerata la recente rimodulazione del Pnrr”.

 

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