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Farmaci: Coletto, Consiglio superiore di sanità dà ragione al Veneto su Avastin-Lucentis

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Secondo il Css: ” I medicinali Lucentis e Avastin non presentano differenze significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza “

LucentisAvastin

Venezia – “La battaglia di equità e virtuosità che abbiamo iniziatonel 2011 decidendo di utilizzare il meno costoso Avastin invece che il carissimo Lucentis per la cura delle maculopatie oculari trova un formidabile alleato nel Consiglio superiore di sanità, che ha emesso un parere scientifico che sarà ben difficile confutare per chiunque”. Con queste parole l’assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Luca Coletto, commenta con “grande soddisfazione” il parere espresso all’unanimità dalla V Sezione del Css nel quale si evidenzia che “i medicinali Lucentis (ranibizumab) e Avastin (bevacizumab), pur nella diversità strutturale e farmacologica delle molecole, non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile”.

“Parole che pesano come macigni – afferma Coletto – e che, secondo noi, pongono una pietra tombale su qualsivoglia disputa, accesa per meri interessi commerciali e non certo per il meglio dei malati. E vorrei ricordare – aggiunge – che il danno subito dalla casse regionali, cioè dalla tasche dei cittadini, nel periodo in cui siamo stati obbligati ad usare il farmaco più costoso (2010-2013), è di ben 15 milioni e 200 mila euro che, non appena possibile, non esiteremo a chiedere di ritorno a chi di dovere in ogni possibile sede legale”.

Nella nota regionale si ripercorre la vicenda che ha visto il Veneto protagonista di una battaglia per l’utilizzo di Avastin. Con delibera 2352/2011, la Giunta regionale, sulla base di evidenze cliniche, delle indicazioni di molti specialisti veneti e del parere della Commissione regionale per la farmaceutica, decise di procedere all’acquisto dell’Avastin.

Una delle aziende coinvolte ricorse al Tar contro tale delibera nel 2012 e il Tribunale amministrativo del Veneto, con un provvedimento del 24 ottobre 2013 arrivato dopo una lunga battaglia giudiziaria, disponeva un adempimento istruttorio a carico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dell’European Medicine Agency per conoscere, in buona sostanza, se i farmaci Lucentis e Avastin fossero equivalenti. Ma Aifa ed Ema non diedero riscontro a tale istanza – scrive la Regione – e quindi il Tar Veneto, con sentenza del 3 ottobre 2013, annullava la delibera regionale per l’acquisto dell’Avastin e gli atti successivi e conseguenti. Contro questa sentenza la Regione ha proposto appello chiedendone la sospensione al Consiglio di Stato, che ha ritenuto di approfondire la questione riproponendo l’adempimento istruttorio già disposto dal Tar Veneto e chiedendo ad Aifa di specificare se l’Avastin e il Lucentis siano equivalenti o meno. Il 16 aprile 2014 la Sezione V del Css sancisce quanto sopra esposto. L’udienza di merito presso il Consiglio di Stato si terrà il 26 giugno prossimo.

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