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Elezioni Comunali 2020, via libera con osservazioni dal Consiglio delle Autonomie al rinvio del turno

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Il Cal ha preso in esame e votato favorevolmente con osservazioni lo schema di Disegno di legge regionale urgente recante “Norme urgenti di rinvio del turno elettorale generale 2020 per l’elezione del sindaco e dei consigli comunali” e adempimenti conseguenti

Trento –“È un DDL d’iniziativa della giunta regionale – ha detto – il presidente del CAL Paride Gianmoena – il cui oggetto riguarda anche altri DDL in discussione oggi. Oggettivamente, in questo quadro di incertezza, è difficile fare previsioni – ha precisato – ma è, anche, necessario fare più chiarezza possibile sulla finestra elettorale. Serve, anche, una profonda riflessione sulle difficoltà a trovare cittadini disponibili a mettersi al servizio della comunità. Inoltre – ha aggiunto Gianmoena – la durata del mandato amministrativo per i comuni è importante.

E, quindi, serve una ragionamento e un impegno da parte della Regione per mantenere il mandato quinquennale se si andasse a elezioni nella prossima primavera”. Presente anche l’assessore regionale agli Enti locali Claudio Cia che ha specificato come il DDL stabilisce come il turno generale 2020 per l’elezione le elezioni del sindaco e dei consigli della generalità dei comuni della regione si svolga in una domenica compresa tra il 1° settembre e il 15 dicembre 2020. Di conseguenza il Disegno di legge dispone che i consigli comunali restano in carica sino all’elezione dei nuovi.

A titolo precauzionale, in caso di ulteriori specifiche situazioni epidemiologiche da Covid-19, si prevede la possibilità di un ulteriore rinvio del turno elettorale generale anche già indetto, fino ad un massimo di 6 mesi. I comizi elettorali erano stati convocati domenica 3 maggio 2020 (con eventuale turno di ballottaggio per domenica 17 maggio 2020) per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale in 158 comuni della provincia di Trento e in 113 comuni della provincia di Bolzano. Causa la pandemia da Cobid-19, lo scorso 19 marzo, il presidente della Regione aveva rinviato le elezioni a una data successiva.

In apertura di discussione il presidente Gianmoena ha ripreso la questione della durata del mandato. Nel caso di elezioni a maggio 2021, ciò comporterebbe un mandato ridotto a quattro anni e, cioè, fino al 2025. Un’anomalia che, per Gianmoena, deve essere corretta prevedendo un turno unico sui 5 anni effettivi. Questo consentirebbe agli organi amministrativi di espletare regolarmente il mandato elettorale.

Mirko Montibeller, sindaco di Roncegno, ha sottolineato le difficoltà del momento il rallentamento della macchina amministrativa dei comuni. A fine mandato, ha detto, la macchina amministrativa sta soffrendo il rinvio elettorale, soprattutto per quanto riguarda il tema dell’urbanistica. “Ci vuole una certezza sulla data – ha specificato -evitando di penalizzare i tempi i prossimi amministratori. Cinque anni sono il minimo per dare corpo al programma”.

Adalberto Mosaner, sindaco di Riva del Garda, ha posto tre questioni. La prima: il mandato consiliare che, a prescindere da anticipi e ritardi delle elezioni, deve essere di cinque anni come succede nel resto d”Italia. La seconda questione riguarda la finestra elettorale che per Mosaner deve essere al massimo di due mesi con la certezza della data. Quindi l’importanza degli amministratori a essere vicini alla cittadinanza in un momento così difficile evitando strumentalizzazioni in campagna elettorale. Per quanto riguarda gli iscritti all’Aire ha sottolineato come gli effetti pandemici possono e devono favorire nuovi strumenti di votazione dall’estero.

Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo, ha portato alla luce il problema dei comuni che, nel caso di una sola candidatura, debbono raggiungere il quorum del 50 per cento. “Un limite – ha detto Cereghini – che con le inevitabili paure da Covid-19, e le ricadute in termini di affluenza ai seggi, dovrebbe essere portato al ribasso, almeno al 40 per cento dei votanti”. Sempre considerando la situazione attuale ha chiesto, inoltre, maggior semplificazione delle procedure.

Gianni Morandi, sindaco di Nago Torbole, è intervenuto sulla finestra prevista per indire le elezioni. “Serve una data certa per le elezioni – ha detto – e meglio sarebbe votare a settembre, con un calendario che permetta una programmazione dei lavori e delle scadenze”.

L’Assessore Cia ha fatto sintesi, chiarendo come si stia viaggiando a vista e di come anticipare a settembre le elezioni sia praticamente impossibile visto come ogni decisione dipenda dall’evolversi della pandemia. In merito alle questioni sollevate dai vari interventi ne ha preso nota: “Sono questioni – ha detto – sopratutto sulla data che dobbiamo prendere in esame, anche se non di facile soluzione”. Sul voto facilitato dei trentini all’estero è stato precisato come, attualmente, le disposizioni non permettano nuove modalità, come il voto per corrispondenza.

È intervenuto anche il sindaco di Calavese, Silvano Welponer, che ha chiesto chiarezza normativa sull’eventuale adozione di delibere nei 45 giorni antecedenti le elezioni. Eventuali delibere – è stato risposto – debbono essere motivate come urgenti dai consiglio comunali.

Luca Nicolussi Paolaz, sindaco di Luserna, è intervenuto sulla data delle elezioni e sulla necessità di essere al fianco di cittadini e imprese. “Sono preoccupato – ha detto – per i lavori avviati che subiscono un rallentamento a causa dell’impossibilità di garantire una continuità amministrativa”.

Politiche culturali della Provincia, parere rinviato. Il Consiglio delle autonomie locali ha inoltre rinviato alla prossima seduta il parere sulla proposta di delibera della Giunta provinciale concernente “Legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 (Disciplina delle attività culturali), art. 3. Approvazione delle Linee guida per le politiche culturali della Provincia”. Voto negativo invece sul disegno di legge regionale n. 20/XVI “Modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 ‘Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige’. Il disegno di Legge, vista l’incertezza per quanto riguarda l’epidemia del Covid-19, propone di modificare la normativa attuale con un rinvio di massimo un anno intero rispetto alla data originariamente prevista per le elezioni. Tutte le altre questioni trattate dal Cal il 6 maggio

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