NordEst

Durnwalder esautorato dal Governo replica:”Io me ne frego”

Share Button
La segnaletica a disposizione di turisti e montanari sui sentieri alto atesini dovrà essere necessariamente bilingue. Questa la decisione unilaterale del Consiglio dei ministri, dopo che sono falliti tutti i tentativi di trovare un accordo con la Provincia Autonoma di Bolzano, che ora dovrà attrezzarsi per rimuovere 36mila cartelli scritti solo in tedesco. 
 
Per diversi giorni Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni, e presidente della Provincia, Luis Durnwalder hanno tentato di trovare un accordo sul ripristino del principio del bilinguismo. Vista l’impossibilità di arrivare ad un compromesso, in parte anche a causa dei tempi brevi imposti dal Governo e dopo una gelida telefonata tra Fitto e Durnwalder, il ministro ha deciso di esercitare il potere sostitutivo riconosciuto dalla Costituzione al Governo nei confronti di Regioni e Province a statuto speciale per i casi di non rispetto di principi costituzionali. Ciò significa che se la Provincia autonoma di Bolzano si ostinerà a non far rimuovere i cartelli scritti solo in tedesco, sarò lo Stato a intervenire direttamente. "Sono rammaricato di non essere riuscito a raggiungere un’intesa ragionevole con il Presidente Durnwalder – ha affermato il Ministro Fitto al termine del Consiglio dei ministri – ma il Governo ha inteso riaffermare il principio del rispetto del bilinguismo, stabilito dalla Costituzione a tutela di tutte le popolazioni".
 
Luis Durnwalder prende atto della diffida del Consiglio dei ministri senza scomporsi: da un lato si dice pronto ad un’eventuale impugnazione della decisione, dall’altro ribadisce che continuerà a ricercare una soluzione che non pregiudichi la buona convivenza tra i gruppi linguistici.
 
"Spiace non aver trovato un compromesso praticabile e condiviso nella questione della segnaletica di montagna, ero convinto che una soluzione transitoria sarebbe stata individuata in attesa della legge provinciale sulla toponomastica". Il governatore precisa anche che "Il ministro Fitto sbaglia indirizzo: i cartelli apposti dalla Provincia sono tutti bilingui, quelli contestati sono stati installati da terzi ai quali non spettava a me prescrivere come gestirli. Inoltre ricordo che non è la Giunta la sede competente per regolamentare la toponomastica, bensì il Consiglio provinciale. Ma finora ogni tentativo è stato bloccato dall’ostruzionismo."
 
Osservato che "forse il Consiglio dei ministri avrebbe potuto invitarmi ad esporre le argomentazioni della Provincia sulla questione, come avviene quando di tratta di aspetti che riguardano l’autonomia dell’Alto Adige", Durnwalder attende ora di conoscere nel dettaglio i passi del Governo prima di avviare eventuali contromisure, se del caso anche con impugnazione davanti alla Corte costituzionale.
 
Allo stesso tempo il Presidente ribadisce la sua convinzione personale: "Nella materia servono cautela e prudenza, si deve continuare a ricercare una soluzione, almeno provvisoria fino alla nuova legge, e che sia dettata dal buonsenso. Sarebbe imperdonabile se questa questione si trasformasse in un problema politico tra i gruppi linguistici che convivono pacificamente in Alto Adige."
Durnwalder conferma la sua apertura verso nuovi colloqui e altre proposte, "perché sono convinto che tutta la popolazione sia interessata a un chiarimento condiviso e sono altresì convinto che sia favorevole a una soluzione che garantisca la bilinguità delle indicazioni topografiche ma anche i nomi propri originali." Una soluzione quindi che contempli la bilinguità di Comuni e Comuni catastali, prevista per normativa, che sia pratica (con la traduzione di tutte le indicazioni traducibili: lago, rifugio, maso, ecc.) e che rispetti i nomi storici radicati.
 
Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *