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Dolomiti, sci e Covid: numero chiuso e 50% cabinovie. Ghezzi (ANEF) al TG1: “Filiera Italia incassa 1 miliardo e 200 milioni, Natale vale un terzo” (VIDEO)

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La rivoluzione dello sci ai tempi del covid. Per ora tutto rimane chiuso fino a regole chiare. Valeria Ghezzi, presidente nazionale degli impiantisti ANEF al TG1: “Filiera Italia incassa 1 miliardo e 200 milioni, Natale vale un terzo”

Le splendide immagini di passo Rolle nel Trentino orientale: il Cervino delle Dolomiti nel Primiero. Fu conquistato per la prima volta nel 1870, salendo dal versante nord, dagli alpinisti inglesi Francis Fox Tuckett ed Edward Robson Whitwell, accompagnati dall’austriaco Santo Siorpaes (guida alpina di Cortina d’Ampezzo) e dallo svizzero Christian Lauener (guida alpina di Lauterbrunnen)

 

NordEst  – Piste a numero chiuso e niente sci nelle zone rosse. Lo prevedono le linee guida redatte dal Trentino e dalle altre regioni e che sarà presentato lunedì alla Conferenza Stato-Regioni per l’ok definitivo. Poi servirà quello del governo e del Cts.
«Quale misura preliminare, è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di categoria, concordati con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio».
È quanto prevede la bozza del documento per la “Proposta di linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali”, che sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al Governo e al Cts. 

Il servizio del TG1 RAI

Impianti chiusi nelle zone rosse

In quelle arancioni attivi ma con riduzione del 50% di presenze rispetto alla portata nelle funivie e cabinovie.  È quanto prevede la bozza del documento sugli impianti sciistici, che sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al Governo e al Cts.
Nelle zone rosse (previste dall’articolo 3 del Dpcm) «gli impianti resteranno chiusi alla fruizione degli sciatori amatoriali». Mentre per le zone arancioni (previste dall’articolo 2 del Dpcm) «gli impianti resteranno attivi con riduzione di portata pari al 50% per le tipologie chiuse (cabinovie, funivie)».
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