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Dolomiti prese d’assalto dal Trentino al Bellunese: ecco il lago di Calaita. In Alto Adige baite piene e impiantisti infuriati

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Giornata da tutto esaurito domenica 14 dicembre dal Bellunese al Trentino Alto Adige. Ecco le immagini del lago di Calaita. Pienone in molte zone delle Dolomiti dopo la neve di questi giorni

Trento/Bolzano/Belluno – Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice ad un luogo incantato dopo le nevicate di questi giorni al lago di Calaita, nel Trentino orientale. Molte auto parcheggiate fin dalla tarda mattinata in zona, con persone arrivate dal vicino Veneto ma non solo, per una giornata di relax in tempi di emergenza.

Per una giornata di scialpinismo, sulle racchette da neve ma anche semplicemente per trascorrere alcune ore in un luogo magico, in piena sicurezza con mascherine e a distanza nella natura, come documentano anche le immagini. Ecco alcune foto scattate nel primo pomeriggio di domenica.

Nel vicino Bellunese, domenica in molti hanno tentato di raggiungere Misurina da Auronzo ma sono stati rimandati indietro dalle pattuglie delle forze dell’ordine. Parcheggi pieni ovunque e moltissime persone con sci e racchette.

La neve a San Martino di Castrozza e Rolle

Baite piene in Alto Adige: la polemica

Nel fine settimane in Alto Adige, come anche in altre zone di montagna in Italia, nonostante gli impianti di risalita siano chiusi, alcune baite sono state prese d’assalto. “Così di certo non va, intensificheremo i controlli”, dice l’assessore al turismo Arnold Schuler.

Sono infatti i tradizionali locali dell’après ski a valle e le baite facilmente raggiungibili e conosciute per la ‘movida’ ad aver registrato un notevole afflusso di clienti, come documentano anche foto pubblicate dai quotidiani Alto Adige e Dolomiten. “Il problema non è solo quello del rischio contagio, ma anche dell’immagine. La gente giustamente non comprende se altri festeggiano e non osservano le regole”, continua Schuler. La giunta provinciale di Bolzano domani si occuperà della questione.

Impiantisti attaccano “silenzio del Governo”

“Hanno deciso in solitudine che possono aprire tutti, tranne gli impiantisti. Aperte baite e rifugi, alberghi e parcheggi, ma gli impianti no. Senza impiantisti però manca la gestione del territorio. Aprono solo poche baite, qualche parcheggio, singoli alberghi. Ovviamente presi d’assalto. Così non funziona”. Lo afferma il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef) Alto Adige, Elmar Pichler Rolle.

„Siamo noi – prosegue – a chiedere spiegazioni alla politica. Da quasi tre mesi le nostre proposte per la gestione die territori montani durante i mesi invernali sono sul loro tavolo, ma nessun membro del governo – non il presidente del consiglio o un ministro, ma neppure un vice ministro o un sottosegretario, ci hanno chiamati per un confronto, per ascoltarci per lo meno. Questo è inaccettabile e non degno di una democrazia”, tuona Pichler Rolle.

“In Alto Adige – prosegue Pichler Rolle – proponiamo, visto che i confini a Natale e Capodanno rimangono chiusi, di aprire i piccoli impianti nei paesi di montagna mentre nei comprensori sciistici dovrebbero aprire solo uno o due impianti e solo alcune piste. Questa offerta basterebbe per soddisfare le richieste dei residenti, ed in assenza di turisti sarebbe una specie di rodaggio per quando si aprirà anche ai turisti. Questo appello lo rivolgiamo al governatore Komaptscher e alla politica locale”.

Il vice presidente Anef si dice “fortemente preoccupato per la totale assenza di ascolto e comunicazione da parte del governo nazionale. Non conosciamo ancora le regole per poter ripartire il 7 gennaio. Non ci siamo mai permessi di criticare il governo, invece abbiamo dovuto subire giudizi superficiali e spregevoli da parte di membri del governo. Non ci parlano e si limitano a dire che ci sono cose più importanti e più serie. Non è accettabile“, conclude Pichler Rolle.

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