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Dolomiti, stagione invernale a rischio, Bond: «Se il Governo ci crede, metta a disposizione risorse per la neve artificiale»

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A poche settimane dall’inizio della stagione invernale, operatori del turismo e impiantisti delle Dolomiti, chiedono più chiarezza in tempi di emergenza Covid

NordEst – «La stagione invernale è in forse. Ancora non si sa se a Natale ski aree e impianti di risalita potranno aprire oppure no. Mancano le condizioni per avviare lo sci. Come si può programmare così? Il governo batta un colpo e contribuisca in maniera concreta». È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, nel commentare alcune novità contenute nella prima bozza della legge di stabilità.

«A quanto pare, nelle pieghe della legge ci sono anche alcuni incentivi al turismo invernale. Briciole, noccioline, niente di più. Se davvero si vuole salvare la stagione invernale, che costituisce la principale forma economica per le località di montagna e la fonte di reddito di migliaia di famiglie, il governo faccia una cosa: assicuri un indennizzo pari ai costi per l’innevamento artificiale da qui all’8 dicembre. In questo momento sappiamo che sarà quasi impossibile far partire la stagione prima di Natale.

E in ogni caso, sarà un inverno caratterizzato sostanzialmente dal mercato interno, senza l’apporto degli sciatori provenienti dall’estero. Il che significa una perdita del 55-60%. Come può una ski area pensare di programmare tutto in queste condizioni? Ecco perché servono certezze da parte dello Stato. Un indennizzo sui costi di innevamento potrebbe consentire la sopravvivenza per quest’anno, guardando con maggiore serenità all’inverno 2021-22 che ci auguriamo sia senza Covid».

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