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Direttore Itas indagato: Cda, società parte lesa

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‘Azione a tutela di danni subiti’

Trento – Dopo la bufera di questa ore che vede coinvolto l’ex direttore generale del Gruppo Itas Ermanno Grassi, indagato dalla Procura di Trento per estorsione e truffa, il cda dell’Itas conferma “la più totale fiducia nella magistratura cui ha offerto la più ampia collaborazione sin dall’apertura dell’indagine, fase in cui si è altresì immediatamente costituita come parte lesa”.

Riunitosi in seduta straordinaria, il cda “ha accettato con effetto immediato le dimissioni del direttore generale, attivando le procedure di legge e si è riservato ogni azione, sia in sede civile che penale, a tutela della società in relazione ai danni patrimoniali e non patrimoniali derivanti”.

“Se qualcuno mi ha ‘seguito’ – afferma il presidente dell’Itas Giovanni Di Benedetto – si sarà accorto che cammino con i piedi per terra schiena dritta e fronte alta. Conseguentemente ogni illazione su ogni mia presunta ‘ricattabilità’ è destituita di fondamento”.

Voltiamo quindi – ha aggiunto il presidente – la triste pagina, da rileggere nella sua portata oggettiva a conclusione dei lavori della magistratura. Riprendiamo con la stessa determinazione e impegno al servizio della comunità e dei nostri soci assicurati. Gli storici valori di mutualità, onestà e trasparenza vanno e saranno salvaguardati sempre a favore e nell’interesse della grande famiglia dell’Itas” .

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