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Trento, No Diga sul Vanoi: unanimità per la mozione di Manica (Pd) con emendamento Zanotelli (Lega)

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Il documento, condiviso ampiamente e in maniera trasversale è stato approvato nel pomeriggio di martedì. Nei giorni scorsi, animato dibattito sulla diga anche a Lamon, dove è emerso ancora una volta il forte impatto del progetto sul territorio, a grande rischio geologico. Altre iniziative in corso anche a livello nazionale per bocciare l’impianto


 

Trento – No unanime alla diga sul Vanoi. Manica (Pd): la Pat dica no alla diga sul Vanoi. Sì unanime alla mozione con emendamento Zanotelli (Lega). Il tema della mozione del consigliere Manica (approvato all’unanimità con un emendamento della Giunta), è quello della diga del Vanoi. Un progetto a cavallo tra i due territori trentino e veneto, che ha quasi 100 anni di storia e che viene ora ripreso con determinazione dalla regione Veneto a scopi irrigui (parliamo di un bacino da 3 milioni di metri cubi di acqua) ha chiarito il consigliere Pd. Appare incomprensibile come il Veneto possa sostenere una progettazione di questo tipo senza una interlocuzione anche informale con la Provincia, ha aggiunto.

La mozione ha l’obiettivo di impegnare la Giunta a comunicare in modo formale alla Regione Veneto la propria contrarietà al progetto di uno sbarramento sul torrente Vanoi e di assumere, anche in ambito giudiziario, le iniziative necessarie a difendere questa contrarietà a salvaguardia del territorio trentino. La Giunta si è già espressa con decisione in tal senso, ha riconosciuto il consigliere, ma a me preme che ci sia anche la posizione chiara del Consiglio provinciale.

Michele Malfer (Campobase) ha sostenuto senza esitazione il documento che riguarda un tema di vitale importanza e con ricadute di carattere ambientale, economiche ed istituzionali. L’opera, ha chiarito, produrrebbe un enorme debito ecologico per i nostri figli a causa dell’impatto ecologico che minaccerebbe l’equilibrio del territorio. Tutti i progetti sono stati bocciati dal 1922 ad oggi, per i gravissimi rischi idrogeologici che comporterebbero. I nostri vicini, anziché pensare di ricorrere ad un’opera di tale impatto per risolvere i loro problemi di carenza idrica, dovrebbero lavorare sugli sprechi di acqua e sui sistemi di irrigazione, valutando anche alternative moderne che non necessitano di grandi infrastrutture. La vera programmazione sta in soluzioni che coniugano progresso e conservazione e la proposta individuata dal Veneto non va certo in questa direzione. Compito di noi amministratori è assumersi un impegno verso la sostenibilità e il benessere della nostra comunità, per il bene futuro delle
nostre generazioni, ha concluso.

Di simile avviso Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti Presidente) che ha detto di essere particolarmente sensibile a questa tematica: comprendo le problematiche del Veneto, ha detto, ma la diga del Vanoi non è certo la soluzione, anzi è un progetto assolutamente insostenibile. L’emendamento dell’assessora Zanotelli, inoltre, rafforza ulteriormente il dispositivo della mozione e lo voterò con convinzione, ha concluso.

Paola Demagri (Casa autonomia) ha riportato la sensibilità della popolazione sul tema, che ci impone severità e un contrasto senza esitazione a questa mega struttura, ha detto. Se necessario, ha aggiunto, rappresentando al Veneto la nostra disponibilità a mettere a disposizione il nostro know how per contrastare il suo problema.

L’assessora Giulia Zanotelli ha confermato la posizione della Giunta di netto contrasto all’ipotesi di realizzazione del bacino del Vanoi, chiarendo le motivazioni anche tecniche da tempo rappresentate dalla Provincia rispetto al progetto. Abbiamo avuto un diniego alla richiesta di accesso agli atti e anche al ricorso, ha raccontato. Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, ha aggiunto rappresentando la disponibilità a mettere in campo la progettualità degli istituti di ricerca trentini rispetto ad impianti di efficientamento nell’utilizzo dell’acqua a beneficio dei vicini veneti.

Filippo Degasperi (Onda) ha detto che l’ipotesi preoccupa molto anche perché riguarda un territorio che non è stato certo favorito dalla Pat, basti pensare alla vicenda della discarica. Secondo l’esponente di Onda l’atteggiamento del Veneto è di tipo coloniale al quale la Giunta deve rispondere con un no chiaro pronunciato in Consiglio. Anche perché c’è da stare poco tranquilli quando la Lega del Veneto diffonde mozioni a destra e a manca a favore di questa diga. Sullo sfondo c’è la questione del modello di sviluppo che se è quello che il Veneto ha abbracciato e, come con la Valdastico, il Trentino rischia grosso.

Manica in replica ha affermato che la tranquillità non può essere risposta in qualche lettera di rassicurazione perché ci si trova di fronte a atti formali della Regione Veneto che ha investito un milione nel progetto. Anche per questo servono atti formali da parte nostra. Ma l’emendamento ribadisce la ferma contrarietà, cercando giustamente di tenere dentro ciò che la Giunta ha fatto per opporsi alle decisioni venete. La mozione, ha aggiunto, verrà trasferita ai consiglieri Pd veneti anche perché molte amministrazioni del Veneto si stanno muovendo a favore dell’invaso. C’è un problema di modello di sviluppoù e chi ha fatto la proposta della diga sembra viva in un’altra epoca. Mentre in Trentino i limiti sono da tempo definiti.

Antonella Brunet, in dichiarazione di voto, ha ribadito l’importanza del no al progetto. Mentre Degasperi ha detto che i cittadini del Vanoi non vanno tranquillizzati ma svegliati perché c’è una maggioranza di centrodestra che insegue questo modello di sviluppo predatorio. Il punto per Degasperi non è tecnico ma politico.


Scarica la mozione ‘emendata’

Mozione NO_Diga_ Vanoi_2024_PAT (pdf)

 


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