NordEst

Diciotti, indagati Salvini e un Capo di Gabinetto: dal Trentino, dura reazione del VicePremier

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Diciotti, due indagati dalla procura di Agrigento

NordEst – Secondo quanto si apprende uno è il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini e l’altro è un capo di gabinetto.

Il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ha sentito due dirigenti del Viminale, indaga per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.

Il fascicolo riguarda il mancato sbarco degli immigrati dal pattugliatore Diciotti. Gli atti saranno trasmessi alla competente procura della Repubblica di Palermo per il successivo inoltro al cosiddetto tribunale per i ministri della stessa città.

SALVINI, NON FERMERANNO IL CAMBIAMENTO – “La prossima nave in arrivo può fare marcia indietro – avverte Salvini da Pinzolo in Trentino -, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto”.

“Ho saputo dieci minuti fa che sono sotto inchiesta per sequestro di persona”, aggiunge nella tarda serata di sabato ma “è difficile fermarci”.

“Possono arrestare me ma non la voglia di cambiamento di 60 milioni di italiani” aggiunge in diretta Facebook.

“E’ incredibile vivere in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c’è un indagato e indagano un ministro che difende i confini del Paese. E’ una vergogna”.

“È una vergogna essere indagati per difendere gli italiani serve la riforma della giustizia.

Fate più in fretta a smaltire questi processi: non ci si possono mettere tanti anni, non si possono trattenere tanti imprenditori in attesa di giustizia. Faccio affidamento ai tanti magistrati per bene”, conclude annunciando anche per settembre “il decreto Sicurezza”.

ANM, SALVINI INTERFERISCE SU INDAGINI – L’Associazione nazionale magistrati aveva denunciato nel pomeriggio di sabato “interferenze” da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini nel lavoro della procura di Agrigento sul caso della nave Diciotti, ricordando che “nessun soggetto può sostituirsi ai magistrati”.

“In questi giorni la Procura della Repubblica di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella delicata vicenda della nave Diciotti siano stati commessi dei reati.

Purtroppo – sottolinea la Giunta esecutiva centrale dell’Anm in una nota – registriamo che, parlando della vicenda, il ministro dell’Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti a orientare lo sviluppo degli accertamenti con riguardo ai soggetti potenzialmente responsabili”.

  • In breve

Stupro Jesolo, un fermo – Un 25enne senegalese, gravemente indiziato della violenza sessuale su una 15enne a Jesolo (Venezia) avvenuta giovedì scorso, è stato fermato dalla polizia di Venezia. Gli agenti hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura di Venezia. Il 25enne è stato bloccato a Mestre, dove aveva trovato rifugio all’interno di una struttura ricettiva. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica e condotte dalla squadra mobile di Venezia, hanno permesso di rintracciarlo. Bloccato dagli agenti, dopo la notifica del provvedimento restrittivo, è stato condotto nella casa circondariale di Santa Maria Maggiore. La ragazza minorenne, in vacanza a Jesolo, ha denunciato di essere stata violentata sulla spiaggia da un giovane. Dopo la denuncia, sono scattati, nel più stretto riserbo, gli accertamenti degli agenti della squadra mobile per fare luce sull’accaduto. Accertamenti che oggi hanno portato al fermo del 25enne. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini scrive su Facebook che il 25enne arrestato è un “immigrato senegalese irregolare”. “Dopo diversi precedenti penali – sottolinea – era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l’Italia, ma avendo avuto una bambina da un’italiana questo verme non può essere espulso… Roba da matti! Con il #DecretoSicurezza – assicura -, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma”.

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