A 220 anni dalla nascita del noto ingegnere Luigi Negrelli, nell’anno in cui in tutto il mondo (da Parigi all’Egitto) si ricordano i 150 anni dell’apertura del Canale di Suez, ecco alcuni racconti inediti sulla famiglia Negrelli. Grazie al prezioso lavoro di Ervino Filippi Gilli, pubblichiamo da oggi – giorno dopo giorno -, in una nuova rubrica, le storie ‘quasi quotidiane’ di Angelo Michele Negrelli, tratte da un diario inedito che racconta la vita di quel periodo dal 1819 al 1824
di Ervino Filippi Gilli
Primiero (Trento) – Dal primo aprile 2019 inizia una nuova rubrica su LaVocedelNordEst.it che racconterà la vita di Angelo Michele Negrelli, padre di Luigi Negrelli, tra il 1819 ed il 1824. Si tratta della trascrizione di un diario ‘quasi giornaliero’ che Angelo Michele teneva ed in cui descrive vari aspetti della vita quotidiana: dai suoi viaggi, all’andamento delle coltivazioni, la descrizione delle varie feste religiose, le misurazioni del legname anche in Val di Fiemme e Cembra, l’andamento meteorico.
Come sia giunto fino a noi il manoscritto mi è stato raccontato da mia madre alcuni anni or sono e confermato successivamente anche da mia zia: venne salvato da mio nonno Marquardo Gilli quando le truppe italiane entrate in Primiero saccheggiarono il Palazzo delle Miniere e gettarono sulla piazzetta sottostante tutti i documenti del Capitanato Distrettuale. Visto l’incipit è probabile che i diari fossero più di uno e forse con la devastazione andarono perduti assieme a moltissimi carteggi facenti parte della nostra storia: questo volumetto fu raccolto dal nonno (probabilmente assieme ad altri documenti) e venne salvato. Fino ad alcuni anni fa il manoscritto rimase sepolto in una libreria ma, quando decisi di scrivere il libro “Malographia primierotta” ne estrapolai alcuni brani e cominciai a pensare al come divulgare le tante notizie in esso raccolte.
Il manoscritto, intitolato Memorie incominciate il dì primo Aprile 1819, ha dimensioni contenute (23 x 15,5 centimetri) ed è formato da cinque quaderni cuciti tra di loro e racchiusi in una copertina di cartone. La scrittura è chiaramente a china nera (ah! La bella calligrafia di un tempo …!) e lo scritto occupa completamente le pagine. La narrazione è continua, inizia il primo aprile 1819 e termina il 31 dicembre 1824 ma non sempre è fatta giorno per giorno.
Dicevo innanzi di come divulgare le notizie: grazie alla tecnologia è ora possibile farlo nello stesso modo in cui è strutturato il diario, ovvero costruendo un blog: giorno per giorno od a blocchi di più giornate consecutive rispettando la cadenza del manoscritto originale.
E’ indubbiamente un documento importante perché con esso potremmo ripercorrere la vita di un tempo e paragonare i momenti passati con il presente. E’ stato un grosso lavoro di ricostruzione digitale del testo fatto in gran parte da Gianfranco (Gianco) Bettega che voglio qui ringraziare non solo per il lavoro certosino di digitalizzazione ma anche per avermi spronato – quasi obbligato moralmente – a rendere pubblico il diario.
E’ un viaggio lungo quasi quattro anni e pertanto Vi esorto ad armarvi di pazienza e ad affrontare con noi questo viaggio!