NordEst

Depaoli verso il Consiglio regionale

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Il consigliere verso la presidenza del Consiglio regionale

Definita la situazione politica in Consiglio provinciale, è il giorno delle nomine in  Consiglio regionale. Dopo le divisioni dei giorni scorsi tra "Grisentiani" e "Dellaiani" sui papabili alla guida dell'Assemblea, sembra essere arrivata la mediazione finale.

Il primierotto Marco Depaoli, è stato scelto dal partito (terzo fra i più votati dopo Mellarini e Gilmozzi) come prossimo presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige. Nella giornata di mercoledì dovrebbe arrivare il via libera ufficiale dall'Assemblea. Si tratta di un risultato storico per il Primiero, terra d'origine di Depaoli, che fino a poco più di 5 anni fa, non riusciva nemmeno ad esprimere un consigliere provinciale.

Nei giorni scorsi, in casa Upt si facevano i nomi di Giorgio Lunelli, uomo fidato oltre che stretto parente del governatore Lorenzo Dellai e di  Mario Magnani che non si diceva disposto a lasciare la carica. La scelta di Depaoli avrebbe trovato ampio consenso politico.

Kessler guida il Consiglio, Dellai presenta il programma

L'ex deputato Gianni Kessler (Pd), figlio dell'ex presidente della Provincia di Trento, Bruno Kessler, già magistrato nell'epoca di "mani pulite", è stato eletto alla carica di presidente dell'Assemblea provinciale che è stata dell'Autonomista, Dario Pallaoro.

La seduta era iniziata con l'assegnazione della presidenza provvisoria al consigliere Claudio Eccher (Lista Civica Divina presidente), della lista Civica per Divina presidente, eletto poi vicepresidente dell'Assemblea trentina.

Durante la mattinata, sono stai eletti anche i segretari questori, nelle persone di:  Renzo Anderle (Upt), Pino Morandini (Pdl) e Alessandro Savoi (Lega nord)

Dopo la sua elezione, Kessler, ha ringraziato per la fiducia esprimendo "grande emozione". Ha ricordato poi l'ottimo lavoro svolto nella legislatura precedente dal presidente del Consiglio uscente, Dario Pallaoro.

Durante la seduta del Consiglio, il presidente Dellai ha presentato anche il suo programma di mandato. Eccolo nel dettaglio

Chi è Giovanni Kessler 

Nato a Trento nel 1956, sposato dal 1986 con Daria de Pretis, ha due figli: Anna e Bruno.
Abita a Trento, dove ha sempre vissuto. Dopo la maturità classica al Liceo Arcivescovile di Trento, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza all'Università di Bologna, dove si è laureato con 110 e lode, con una tesi in diritto costituzionale sull'obiezione di coscienza.

Parla correntemente il tedesco e l'inglese. Fin da ragazzo si è dedicato con passione all'attività politica. Nel 1974 ha fondato assieme ad alcuni amici il "gruppo studentesco don Milani", protagonista della vita studentesca di quegli anni in città.
Proprio dalla lettura e dalla riflessione sugli scritti di don Milani, nasce la sua scelta di obiezione di coscienza al servizio militare e l'impegno nel volontariato civile. 

Incarichi ricoperti

  • deputato della Repubblica della XIV legislatura, eletto con sistema maggioritario nel collegio di Trento nelle elezioni politiche del 13 maggio 2001;
  • iscritto al gruppo parlamentare dei Democratici di Sinistra-l'Ulivo;
  • componente della II Commissione (Giustizia) della Camera;
  • componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'affare Telekom-Serbia;
  • componente della Giunta per le autorizzazioni della Camera;
  • vicepresidente della Commissione giurisdizionale della Camera;
  • componente del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa;
  • vicepresidente dell'Assemblea Parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa
  • Alto Commissario per la lotta alla contraffazione
I lavori dell'Aula
 
La seduta ha preso il via con la costituzione della presidenza provvisoria dell'assemblea legislativa, affidata al consigliere anziano Claudio Eccher, affiancato dai due più giovani, Mauro Ottobre e Luca Zeni, che ha provveduto all'appello accertando la presenza di tutti gli eletti.
 
Nel dichiarare ufficialmente aperta la quattordicesima legislatura provinciale, con una breve riflessione Claudio Eccher ha augurato a tutti buon lavoro invitando a lasciarsi alle spalle gli strascichi della campagna elettorale.
 
Il primo consigliere a chiedere poi la parola è stato Bruno Dorigatti (Pd), che ha proposto all'assemblea di osservare un minuto di silenzio in memoria degli operai deceduti un anno fa nel rogo alla Thyssen Krupp di Torino. Dopo il momento di silenzio accordato da Eccher, è intervenuto Walter Viola (Pdl) con la richiesta, anche questa accolta, di sospendere la seduta in modo da permettere alle forze politiche di cercare un accordo sulle nomine nell'ufficio di presidenza del Consiglio.
 
Alla ripresa dei lavori Enzo Erminio Boso (Lega Nord Trentino) ha criticato la preannunciata elezione di Giovanni Kessler a presidente del Consiglio provinciale perché, "dopo aver distrutto con Boato la Regione sarebbe stato più giusto che assumesse la guida di quest'ente".
Mario Casna (Lega Nord Trentino) ha ricordato che la dignità dell'uomo non passa solo dall'impegno a favore della sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche dal "non lasciare i lavoratori senza adeguati ammortizzatori sociali".
Margherita Cogo (Pd) ha invece proposto la candidatura alla carica di presidente del Consiglio provinciale del collega Giovanni Kessler, di cui ha letto il curriculum. Nel voto a scrutinio segreto Kessler ha ottenuto 23 voti. Nove le schede bianche e tre le nulle.
 
L'insediamento di Kessler 
 
Nell'assumere la presidenza, Kessler ha ringraziato i consiglieri della fiducia a lui accordata confessando anche la propria emozione per l'onore associato a questo ruolo. Ha poi rivolto un saluto e un ringraziamento al suo predecessore Dario Pallaoro, "che ha diretto l'assemblea con equilibrio e saggezza. Il primo dovere del presidente – ha proseguito Kessler – è quello di garantire e tutelare con imparzialità i diritti di tutti i consiglieri. A questo compito intendo attenermi con rigore. Fuori da quest'aula il presidente ha le sue opinioni politiche, ma in Consiglio sarà presidente di tutti e garante di tutti. Se la Giunta è il luogo del governo, il Consiglio è il luogo dell'ascolto e del confronto fra i rappresentanti delle diverse posizioni politiche. Se la Giunta è il luogo dell'amministrazione, il Consiglio è il luogo della mediazione e della sintesi tra i diversi interessi".
 
Ha preso quindi la parola Bruno Firmani (Italia dei Valori), che ha lamentato la mancanza di un vero voto segreto nell'elezione del presidente. A suo avviso per garantire la riservatezza occorrerebbe una cabina di voto.
Il presidente Kessler ha detto che del problema si farà carico l'ufficio di presidenza.
 
Sono poi intervenuti per la Lega Nord, Alessandro Savoi e Sergio Divina. Il primo ha chiesto una breve sospensione della seduta per cercare un accordo sulla vicepresidenza e le altre nomine consiliari. Il secondo ha ricordato che per dare una garanzia a tutti nella conduzione dei lavori dell'aula, negli ultimi anni la vicepresidenza del Consiglio è sempre stata lasciata alle minoranze.
 
Dopo una breve interruzione dei lavori, Sergio Divina ha proposto quale candidato alla vicepresidenza del Consiglio provinciale Claudio Eccher (Lista Divina) di cui ha ricordato brevemente il curriculum. E' poi intervenuto Viola (Pdl) per proporre alla stessa carica il collega Pino Morandini. A questo punto ha preso la parola Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) che preannunciando il proprio voto di astensione ha stigmatizzato la "contrattazione" alla quale aveva appena assistito nel centrodestra per la spartizione di posti da assegnare. Rodolfo Borga (PDL) ha precisato che avrebbe votato per assegnare la vicepresidenza a Pino Morandini per motivi politici, ferma restando la sua stima personale nei confronti di Claudio Eccher. Morandini ha sottolineato il peso delle preferenze da lui ricevute, con cui l'elettorato gli ha affidato una responsabilità "che – ha detto – sento fortemente". E' seguita la votazione, ancora a scrutinio segreto, che ha dato questo responso: 20 voti a Claudio Eccher, eletto vicepresidente del Consiglio provinciale, sei a Morandini, otto schede bianche e una nulla.
 
I Parlamentari rinunciano all'indennità da consigliere
 
Una volta insediato l'ufficio di presidenza è intervenuto Sergio Divina (Lega Nord) annunciando la decisione sua e dei colleghi Fugatti e Boso di rinunciare all'indennità di consiglieri provinciali. Ha poi riconosciuto al presidente Dellai, al quale ha augurato buon lavoro, "una partenza che ha dimostrato ragionevolezza".
 
Dopo aver dedicato un ricordo al roveretano Giancarlo Tomazzoni, uomo di scuola, di cultura e consigliere provinciale nella settima, ottava e nona legislatura, recentemente scomparso e in onore del quale l'aula ha osservato qualche istante di raccoglimento, il presidente del Consiglio provinciale Kessler ha rinviato ad altra data la trattazione degli ultimi due punti all'ordine del giorno, vale a dire la nomina della Giunta delle elezioni e delle commissioni permanenti.
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