NordEst

Delitto Rovereto, vicina di casa ha sentito la vittima litigare

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Il corpo senza vita di Cristian Gottardi è stato ritrovato nella sua stanza dallo zio. I carabinieri con il reparto operativo e il nucleo investigativo provinciali assieme alla compagnia di Rovereto stanno indagando a tutto campo sul caso.

In queste ore stanno raccogliendo tutte le informazioni e le testimonianze possibili per cercare di capire in che contesto si è arrivati all’omicidio. Non ci sarebbero segni di effrazione e quindi molto probabilmente è stato lo stesso Cristian ad aprire la porta al suo assassino.

Nessun segno all’interno dell’appartamento di una possibile collutazione, ma le coltellate inferte al ragazzo sono molteplici. Una alla schiena lo ha trafitto all’altezza del rene. Le altre lo hanno colpito all’addome e senza vita è caduto prono a pochi passi dal letto.

Per uccidere il giovane, è stato utilizzato un coltello da cucina e probabilmente è stato preso da un cassetto della vittima. L’arma sarà analizzata nella speranza che abbia impresse le impronte di chi l’ha utilizzata per uccidere.

Tra le varie ipotesi, un delitto d’impeto, arrivato magari alla fine di una discussione animata o di un litigio. E di un litigio la domenica pomeriggio avrebbe parlato una vicina di casa. A seguire e coordinare le indagini c’è il sostituto procuratore Fabrizio De Angelis che dopo il sopralluogo nell’appartamento di via Flaim ha passato la serata nella caserma dei carabinieri.

Il giovane roveretano seguito da tempo dal servizio di igiene mentale, viene descritto come una persona estremamente schiva ma tranquilla. Potrebbe essere stato tradito da qualcuno di cui si fidava. Per questo si indaga tra le persone che lo conoscevano bene e di cui lui si fidava.

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