Primo Piano NordEst Belluno

Colletta alimentare: in Veneto una rete di empori per raccogliere gli sprechi

Share Button

L’obbiettivo dell’iniziativa è garantire un pasto ai più poveri

mensa poveri

Venezia – “Domani, fate la spesa anche per i più poveri”. E’ l’appello che l’assessore al Sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin lancia a tutti i veneti alla vigilia della Giornata nazionale della colletta alimentare. Domani, sabato 28 novembre, volontari e associazioni saranno presenti alle porte dei supermercati del Veneto per invitare gli acquirenti ad aggiungere alla propria spesa qualche confezione in più di generi alimentari da donare al Banco Alimentare, associazione che dal 1993 recupera eccedenze e sprechi dalla filiera agroalimentare e dalla grande distribuzione.

Lo scorso anno il Banco ha distribuito oltre 4 tonnellate di derrate alimentari, rifornendo 495 associazioni caritative e garantendo un pasto a 103 mila persone. “Il Banco Alimentare di Verona rappresenta uno dei punti di forza del Veneto solidale, che riesce a ridare valore a sprechi ed eccedenze alimentari e a creare, al tempo stesso, nuova occupazione e ulteriori empori territoriali”, dichiara l’assessore, oggi in visita al centro di raccolta e stoccaggio scaligero, in via Torricelli.

In Veneto infatti – ricorda l’assessore – non c’è solo il Banco di Verona a raccogliere le eccedenze delle industrie alimentari e della grande distribuzione e ad aver organizzato una filiera di redistribuzione gratuita di confezioni e alimenti che altrimenti verrebbero gettati. “La Regione Veneto finanzia un articolato progetto per la valorizzazione delle eccedenze alimentari – ricorda Manuela Lanzarin – che ambisce a coprire l’intero territorio regionale con una rete di empori solidali. Negli ultimi quattro anni la Regione ha investito oltre mezzo milione di euro del proprio bilancio per contrastare povertà e disagio attraverso il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari”.

Fulcri della rete di solidarietà alimentare sono il Banco Alimentare di Verona (che la Regione sostiene con 100 mila euro l’anno), gli empori Caritas di Verona e di Villafranca Veronese (che stanno assistendo un centinaio di famiglie), l’emporio solidale di Treviso attivato dalle parrocchie e dalla San Vincenzo (circa 300 persone assistite), l’Associazione amici della solidarietà di Montebelluna che raccoglie e distribuisce 1500 tonnellate all’anno di alimenti freschi, servendo circa 140 associazioni, la cooperativa sociale Primavera di Mirano che ha creato un centro di raccolta e fornitura per 24 associazioni con oltre 4300 destinatari, e la San Vincenzo di San Donà di Piave, che assicura la spesa a 250 famiglie del territorio.

“E’ una rete capillare di esperienze e di progetti locali che sta crescendo – commenta l’assessore – e che ha una doppia valenza sociale: raccogliere e distribuire cibo che altrimenti verrebbe sprecato, ma anche creare nuove opportunità occupazionali per persone in difficoltà o svantaggiate, come sta accadendo a Treviso, Montebelluna e Mirano. Di fronte al continuo aumento della povertà – sottolinea Manuela Lanzarin – non basta offrire un pasto, dobbiamo offrire anche opportunità di lavoro e di inserimento sociale. E la rete degli empori solidali, grazie alla generosa collaborazione del mondo del volontariato e delle imprese e al sostegno di tutti i cittadini, può dare una risposta nuova e concreta ai bisogni primari delle persone e delle famiglie più in difficoltà”.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *