NordEst

Daverio, cibo da alimento a percorso culturale

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"Una volta l’idea del cibo era diversa, perché era necessario. Tutto era cibo, anche il vino, cento anni fa era un alimento, un modo per le persone povere di introdurre rapidamente calorie. Ora il cibo è un percorso culturale". Philippe Daverio, critico d’arte, giornalista, ha spiegato il rapporto degli italiani con il cibo intervenendo alla 58a fiera della Casa Moderna. "A inizio XX secolo eravamo poveri ma belli oggi siamo meno poveri e meno belli. Non siamo più il Paese più bello del mondo, ma siamo il Paese più buono, anche se dovremmo essere catalogati tra i paesi carogna".
 
La striscia domenicale dedicata all’arte e commentata dal critico Philippe Daverio è morta e l’annuncio del decesso l’ha dato proprio il giornalista: ‘E’ improvvisamente mancato Passepartout, nel pieno della sua salute. Lo compiangono la redazione tutta e centinaia di migliaia di affezionati suoi seguaci’. Stessa sorte del programma della Dandini e stesse motivazioni: costa troppo perché confezionato da risorse esterne alla Rai.
 
Daverio se la prende con Paolo Ruffini e il suo abbandono, ma è anche per le risorse spese nel frattempo che si prendessero tale decisioni: ‘Le truppe di Passepartout sono state incoraggiate nel loro impegno dal direttore che le esortava a tenere puliti i ponti e lucidi gli ottoni mentre egli stesso, affezionato capitano, era già sulla scialuppa di salvataggio che lo portava verso un altro bastimento. Si è lavorato sodo, si è speso parecchio in risorse umane e economiche; le casse si sono svuotate. Perso ogni riferimento e dopo vani tentativi di ripresa di contatto, la ciurma, ormai senza viveri, si è dissolta nel naufragio’.
 
Ci sono alcune puntate già registrate che non andranno in onda, ma a favore della trasmissione si è schierato Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali: ‘La trasmissione di Philippe Daverio, ‘Passepartout’” non deve morire.

Lanciamo un appello alla Rai affinché sia scongiurata la chiusura di uno dei più prestigiosi programmi culturali del servizio pubblico. Proprio nel momento in cui viene auspicata una maggiore presenza nel mondo dei media della cultura nazionale, tratto distintivo della nostra identità, non possiamo consentire che la trasmissione di Daverio venga di fatto cancellata dal palinsesto Rai’.

 
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