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MonteCroce – Pontet, porta di Primiero e delle Dolomiti, cela segreti d’altri tempi: ecco la sua vera storia

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Segna da sempre un confine importante:  oggi tra Trentino e Veneto (con i comuni di Imèr e Sovramonte), ieri tra Italia e Austria. Al termine della stretta gola dello Schenèr, la località, ci svela segreti d’altri tempi: vi raccontiamo in questo articolo, la sua storia

Il ponte sul rio Val Cesilla visto dalla parte italiana del confine

 

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Per ricostruire l’origine del nome Monte Croce (o Montecroce) è necessario ritornare indietro nel tempo ed analizzare la figura di un personaggio primierotto poco o per nulla ricordato: Giovanni Sartori. Nato a Primiero nel 1808, è conosciuto più per essere il padre di Tullio che per i suoi meriti personali.

Come era prassi nell’Ottocento Sartori si laurea ad Innsbruck ed entra nell’amministrazione austriaca. Dalla stampa del tempo veniamo a sapere che “L’I.R. Governo di concerto coll’I.R. Tribunale di appello, ha conferito il posto di aggiunto di 2a classe, vacante presso il Giudizio distrettuale di Riva, a Giovanni Sartori, attuario presso l’I.R. Giudizio distrettuale e criminale inquirente di Primiero.” (Il Messaggere Tirolese di Rovereto 16 marzo 1844).

Nella sua lunga carriera divenne anche Consigliere di Corte e fu nominato Direttore del Dipartimento Governativo per il Tirolo di Lingua Italiana, incarico che mantenne fino alla pensione. Il 28 settembre 1864 l’Imperatore Francesco Giuseppe gli conferì l’Ordine della Corona di Ferro di III Classe con annesso ordine cavalleresco ereditario.

Oltre ad una carriera nell’apparato amministrativo austriaco, Sartori partecipò alla vita politica venendo eletto deputato alla Dieta di Innsbruck per il distretto di Fiemme Fassa e Primiero.

Tre sono le azioni per cui vale la pena ricordare Giovanni Sartori: aver appoggiato la proposta di Vincenzo Consolati alla Dieta Tirolese, aver presentato una modifica nell’organizzazione amministrativa provinciale, aver spinto per la realizzazione della strada dello Schener.

Analizziamo con ordine questa azione politica in quanto alcune prese di posizione saranno importanti anche nella formazione del figlio Tullio.

Tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento serpeggiava in Austria un sentimento pangermanista che si manifestava con tensioni forti (che porteranno ai “fatti di Innsbruck” di cui parleremo analizzando la vita di Tullio) tra studenti di madre lingua italiana e tedesca.

L’azione politica di Sartori

Per cercare di placare gli animi tra le opposte fazioni che volevano o rigettavano l’idea di una università italiana all’interno dell’Impero Austrungarico, il conte Vincenzo Consolati appoggiato da Sartori propose alla Dieta Tirolese il 9 marzo 1863 l’Istituzione di corsi paralleli in lingua italiana per l’insegnamento delle materie del 1° e 2° anno della facoltà di Diritto e Medicina; questo non voleva dire creare subito una facoltà italiana ma ne poneva comunque le basi.

Sempre in quei giorni Sartori propose anche “La divisione della Dieta Provinciale in due sezioni per interesse di ambedue le componenti provinciali”, ovvero la modifica dell’organizzazione provinciale: in pratica si cercava di modificare l’organizzazione amministrativa tirolese cercando di portarla verso un’autonomia amministrativa della parte italiana del Tirolo.

Pontet (da piccolo ponte) e Montecroce, sono i due nomi della località di confine tra Trentino e Bellunese

L’isolamento e il nuovo sbocco

Terza ed ultima azione politica di rilievo fu il convincere la Dieta Tirolese a concedere il finanziamento di 16.000 fiorini per la costruzione della strada dello Schener nel tratto Masi – Pontet. L’opera era chiaramente fondamentale per l’economia della Valle di Primiero che, nel periodo invernale, rimaneva isolata dall’Impero, causa la chiusura di Passo Rolle.

Veduta dell’entrata italiana

L’origine del toponimo Monte Croce

Nella Gazzetta di Trento del 2 giugno 1866 leggiamo che “La popolazione di Primiero, nella difficoltà di poter dimostrare a un tanto concittadino la riconoscenza cui è penetrata, per l’organo dè suoi Capicomuni e del Presidio stradale, scelto un mezzo quanto semplice altrettanto eloquente e imperituro, ha deliberato che all’importante stazione di Pontet, dove la valle fra dirupati monti si incrocia venga posto il nome di Monte Croce desunto dal predicato di lui.”

Ecco svelato il mistero: il toponimo Monte Croce assegnato a Pontet deriva dal titolo conferito a Sartori dall’Imperatore, titolo che conteneva proprio il predicato di Monte Croce.

La carriera politica di Sartori termina con le elezioni del 30 gennaio 1867: i votanti primierotti che si presentarono a Cavalese per il voto furono 23 di cui 21 favorevoli a Sartori; questo risultato però non fu sufficiente a rieleggere il nostro deputato che avrebbe avuto bisogno anche dei voti della Val di Fassa e Fiemme.

Il numero dei votanti, che a prima vista appare molto basso per una valle di oltre 10.000 anime, è legato alla tipologia della legge elettorale che prevedeva che votassero solo i rappresentanti delle “curie” ovvero delle quattro classi sociali in cui era diviso l’elettorato (una quinta Curia venne istituita quando nel 1907 venne concesso il suffragio maschile universale).

Giovanni Sartori morirà all’inizio di agosto del 1878. La sua visione autonomista/irredentista sarà portata avanti dal figlio Tullio che diventerà professore presso l’Università di Innsbruck e sarà testimone dei Fatti di Innsbruck.

Altri approfondimenti su Pontet dal sito “I Recuperanti di Primiero” – L’intervista di Camillo Pavan dedicata a Pontet. Per la versione integrale e le altre interviste vi invitiamo a consultare link il sito e link il blog dello scrittore. link Le altre interviste da Primiero e Valsugana

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