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Coronavirus, 128 nuovi contagi, 719 in totale, muore anziano del Bleggio, nuovo caso in Direzione PAT: videoconferenza Provincia Trento 18 marzo

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Nel tardo pomeriggio di mercoledì, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti è stato informato dal dg Paolo Nicoletti che una collaboratrice della direzione generale è risultata positiva alla prova tampone per il Covid 19. Il direttore Apss, Bordon e collaboratori negativi al Covid-19. Domenica prossima quasi tutti i supermercati in Trentino Alto Adige saranno chiusi. Dottor Ferro annuncia tamponi in Valsugana e in zone vicine

Trento – Il nuovo decesso – l’ottavo in provincia – riguarda una persona anziana (del 1927) della zona del Bleggio. La conferenza stampa di giovedì è stata preceduta dalla proiezione di un video con le testimonianze – terribili – che arrivano da Bergamo.

In Trentino si registrano oggi 128 contagi da Coronavirus in più rispetto a ieri, che portano il totale a 719 e purtroppo un nuovo decesso, l’ottavo dall’inizio della pandemia, quello di un signore del 1927, che era ospite della RSA di Bleggio Superiore.

Questi i dati emersi nel corso del consueto aggiornamento sull’emergenza tenuto nel pomeriggio dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e dall’assessore alla salute, Stefania Segnana, insieme alla task force provinciale che sta coordinando tutte le misure messe in campo per affrontare il virus.

Va detto che delle 719 persone considerate positive sono 463 quelle che hanno effettuato un tampone, le altre 256 hanno avuto contatti con le persone risultate positive e presentano dei sintomi, ma non si sono sottoposte al tampone. “391 – ha ricordato l’assessore Segnana – sono le persone curate a domicilio, di cui 134 nelle RSA, 139 sono ricoverate nei reparti di malattie infettive, 22 in terapia intensiva, 12, due in più rispetto a ieri, le persone guarite. L’assessore Segnana ha voluto ringraziare quanti lavorano nel settore del trasporto di materiale farmaceutico e di generi alimentari. “Grazie al loro prezioso lavoro – ha detto – possiamo continuare a garantire beni e servizi di prima necessità”.

Fugatti ha poi annunciato che il ragazzo minorenne, colpito dal virus, ricoverato ieri in condizioni critiche sta meglio e che tutte le catene di supermercati del Trentino hanno accolto l’invito della Giunta a tenere chiuso nella giornata di domenica. Infine il presidente ha confermato che le strutture sanitarie trentine accoglieranno due pazienti provenienti da Bergamo, un uomo e una donna.

Il direttore dell’integrazione socio sanitaria dell’APSS, Enrico Nava, ha fatto il punto sulla situazione nelle RSA, evidenziando una crescita del fenomeno in quella di Dro, con 12 casi registrati per totale complessivo per quel comune di 21 soggetti. Stabile invece la situazione nelle case di riposo Eremo e Villa Regina di Arco.

Il direttore dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon ha fatto il punto sulla situazione dei posti letto negli ospedali. “Ad oggi siamo a 175, quindi 37 in più di ieri, ricordo che ne abbiamo a disposizione 316. Il problema è che il decorso della malattia è piuttosto lungo e complicato, ma siamo ancora abbastanza tranquilli”. Bordon ha poi spiegato che saranno potenziati i laboratori di analisi, con nuove strumentazioni, stante il crescente numero di tamponi richiesto. Inoltre è stata inviata una mail a tutti gli studenti della Scuola di Medicina Generale di Trento, per chiederne la disponibilità a lavorare presso gli ospedali del Trentino, come previsto dall’ultimo decreto governativo nazionale.

Il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali, Giancarlo Ruscitti ha infine evidenziato come l’attuale aumento dei casi fosse previsto dai modelli matematici. Ha poi annunciato la chiusura totale dei centri per anziani diurni che erano rimasti aperti solo per alcuni casi particolari e l’ulteriore riduzione delle prestazioni nei centri per disabili. “Stiamo allestendo – ha detto infine Ruscitti – un ospedale da campo a Marco di Rovereto, per la gestione dei casi di bassa e media intensità”.

Tamponi in zone senza positivi

“In territori come Levico o la Valsugana, dove ancora non abbiamo registrato casi, faremo un tamponamento nella popolazione generale per essere sicuri che si tratti di patologia correlabile a Covid. Questo non lo faremo ad esempio a Canazei e Vermiglio, dove abbiamo un’endemia assolutamente accertata”. Lo ha detto il dirigente del Dipartimento di prevenzione dell’Apss, Antonio Ferro, nel corso della conferenza stampa trasmessa in streaming dalla Provincia di Trento sulla situazione dei contagi da corona virus in Trentino.

“Con il mutare dell’epidemiologia stiamo anche mutando la strategia. Abbiamo due grandi categorie sui cui ci stiamo concentrando relativamente ai tamponi: una è la popolazione generale e l’altra sono i nostri operatori sanitari e anche coloro che risiedono all’interno della Rsa e delle lungodegenze.

Sulla popolazione generale stiamo partendo con un piano straordinario, già partito ieri il supporto dei medici di famiglia, che va ad individuare, tutti i soggetti che presentano una sintomatologia influenzale in questo periodo in cui l’influenza è finita, perché noi riteniamo che possa essere un caso probabile di Covid-19”, ha spiegato Ferro.

“Riteniamo poi che va valutato un maggior utilizzo nelle Rsa che contengono popolazione fragile, abbiamo anche dati su come nelle case di riposo ci sia stato un problema di monitoraggio e quindi su ospiti e operatori aumenteremo il numero di tamponi.

Stiamo valutando anche per i nostri operatori sanitari un tampone al quarto giorno o al quinto giorno, quella più probabile per l’inizio del sintomi. Stiamo valutando un allargamento dei tamponi su questa tipologia particolare che sono gli operatori sanitari. È ovvio che l’allargamento dei tamponi deve anche andare di pari passo con le possibilità diagnostiche del nostro laboratorio perché non possiamo permetterci in questa fase di non fare i tamponi nei sintomatici di cui non abbiamo certezza e nelle persone che arrivano in pronto soccorso con tipici sintomi da polmonite”, ha concluso.

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