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Coronavirus: crescono guariti in Alto Adige. Studi confermano: dopo Covid boom di bebè e divorzi

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Due i decessi nelle ultime 24 ore a Bolzano

Bolzano – Secondo le ultime comunicazioni dell’Azienda sanitaria, in Alto Adige aumenta il numero delle persone che risultano guarite, mentre sono due i decessi nelle ultime 24 ore. Nel calcolo sono confluiti anche gli esiti dei test risultati “negativi” eseguiti in laboratori al di fuori dei confini provinciali, quali ad esempio a Padova o Innsbruck.

Sono, pertanto, 1.100 le persone guarite dal Covid-19 (+420 rispetto a ieri). A queste si aggiungono 259 persone che avevano un test dall’esito incerto o poco chiaro e che in seguito sono risultate per due volte negative al test. Il numero complessivo dei guariti fra sicuri e sospetti si attesta a 1.498 (+ 559 rispetto al giorno precedente).

Nei normali reparti dei sette ospedali dell’Azienda sanitaria, nelle cliniche private e nella base logistica dell’Esercito appositamente attrezzata a Colle Isarco sono ricoverati complessivamente 195 pazienti affetti da Covid-19.

Altre 56 persone assistite dall’Azienda sanitaria sono casi sospetti. Sono 12 le persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva. Attualmente vi sono 4 pazienti altoatesini ricoverati in reparti di terapia intensiva in cliniche in Austria.

Il numero dei decessi legati a Covid-19 negli ospedali è di 161 persone. Il numero dei decessi nelle case di riposo è di 102 persone. Sono quindi complessivamente 263 le persone decedute in Alto Adige a causa del Covid-19.

Sinora sono risultati positivi al test del Coronavirus 229 operatori dell’Azienda sanitaria, 115 di questi sono guariti. A questi si aggiungono 12 medici di medicina generale (8 di questi sono guariti) e 2 pediatri di libera scelta (entrambi guariti).

Boom di bebè ma anche di divorzi

Secondo i dati, che arrivano dalla Cina, l’emergenza coronavirus ha invece portato a un boom di divorzi e di sicuro non di nascite. “L’amore e l’eros in gabbia non sono certo una garanzia di benessere”, conferma lo psicologo psicanalista Giuseppe Maiolo. Il lockdown – aggiunge – “è un’esperienza che ha messo a dura prova tutti, anche le coppie più collaudate”. Convivere, spesso in uno spazio ristretto e con bambini, senza un attimo di pausa, non è facile. Il bolzanino si dice molto preoccupato per quanto riguarda la violenza domestica. “Non c’è una ricetta miracolosa, né una regola precisa. I conflitti di per sé non si possono evitare”. Secondo Maiolo, “dobbiamo sforzarci di aprire il canale immaginativo e dare più spazio alla fantasia e ai sogni, per scappare ogni tanto dalla realtà con progetti e idee magari da realizzare domani”.  Studi americani confermano che lo stare a casa a causa di black out o di fenomeni atmosferici estremi fa aumentare le nascite, anche se momenti di profonda crisi economica e sanitaria posso avere l’effetto opposto. I primi veri dati scientifici sono attesi da uno studio del Kinsey Institute dell’Indiana University, avviato in Austria, Germania e Svizzera sul tema “Amore, intimità e sessualità ai tempi del coronavirus”.

 

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