Primiero Vanoi

Coop Primiero, Non c’è pace per il nuovo Supermercato al centro di nuovi ricorsi. Sulla vicenda è intervenuta la Giunta comunale

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“Giunti a questo punto – ha evidenziato nei giorni scorsi la Giunta del Comune di Primiero San Martino, guidata dal sindaco Daniele Depaoli – ci sembra necessario chiarire i passi fatti da questa Amministrazione, che hanno riportato all’apertura del supermercato Coop di viale Piave”

 

Primiero (Trento) – “Il Comune di Primiero San Martino di Castrozza – si legge in una lunga nota scritta dalla Giunta comunale e diffusa alla stampa – ha ereditato dall’ex Comune di Transacqua un immobile dichiarato di fatto illegittimo da una sentenza, passata in giudicato, del Consiglio di Stato. Illegittimo non perché, e questo è bene ribadirlo, fosse stato realizzato abusivamente, senza concessione o in modo difforme dalla concessione edilizia stessa, ma perché la concessione rilasciata dal Sindaco del Comune di Transacqua e l’iter che aveva portato al rilascio della stessa non rispettavano alcuni criteri di legittimità.

La sentenza del Consiglio di Stato dava comunque indicazioni sull’iter che si sarebbe dovuto seguire per cercare di regolarizzare l’edificio. Dopo pochi mesi dalla sua nascita, il Comune di Primiero San Martino di Castrozza ha adottato (2016) un piano guida che divideva di fatto la lottizzazione in due ambiti, uno comprendeva la parte nuova (proprietà esclusiva della società Primiero Sviluppo) mentre l’altro interessava quella preesistente (proprietà di famiglia cooperativa, società Brocchetto ed Ente Parco). Di fatto questo piano guida creava due piani di lottizzazione completamente distinti l’uno dall’altro. La società Brocchetto fece puntualmente ricorso contro questo atto amministrativo, ricorso che però venne respinto, con sentenza passata in giudicato.

Nel 2017 il consiglio del Comune di Primiero San Martino di Castrozza adottò una delibera per la regolarizzazione dei parcheggi in fascia di rispetto stradale, così come previsto da una legge provinciale in materia. Anche contro questa delibera la società Brocchetto fece ricorso, ed il ricorso venne respinto anche in questo caso, sempre con sentenza passata in giudicato.

Nel 2018 – continua la nota del Comune – è stato infine adottato il piano di lottizzazione relativo all’ambito sud (quello dell’edificio nuovo, per intenderci), atto che ha poi portato al rilascio della concessione edilizia e che ha di fatto permesso la riapertura del supermercato nel corso del mese di agosto. Era scontato attendersi anche in questo caso un ricorso dalla ditta Brocchetto, peraltro più che legittimo visto che in passato la stessa società ha impugnato davanti al tribunale amministrativo ogni atto riguardante questo piano di lottizzazione. Il ricorso è arrivato, come del resto notiziato sui giornali locali, e non poteva che essere così.

Nel ricorso sono di fatto riportate le solite motivazioni ribadite nei precedenti atti (quelle dei ricorsi rigettati) ed ovviamente su queste deciderà il giudice amministrativo. C’è solo una novità, rispetto alle solite argomentazioni, novità a cui ha dato risalto anche la stampa parlando dell’argomento: nel ricorso viene contestata la compatibilità a votare di qualche consigliere comunale nella delibera del 2017! Cosa che lascia quantomeno perplessi: contro quella delibera era già stato presentato allora un ricorso, senza peraltro contestare nessuna incompatibilità al voto; ed il ricorso, come spiegato prima, è già stato respinto dal TAR.

Questo solo per far capire che questa amministrazione ha cercato di seguire le indicazioni date dagli organi preposti per regolarizzare la situazione, ha fatto le cose con impegno e nel rispetto della legge, come forse avrebbe dovuto fare qualcuno qualche anno prima.

A prescindere da come la si possa pensare sulle origini e sui perché di questa operazione, se c’era una possibilità data dalla legge di regolarizzare il tutto, era un dovere cercare di perseguirla da parte dell’amministrazione comunale, vuoi per le famiglie di chi alla coop ci lavora, vuoi per il servizio che il negozio di viale Piave dà ai residenti ed ai numerosi turisti che lo frequentano. L’alternativa era stare seduti con le mani in mano, cercare un facile colpevole che fungesse da capro espiatorio, ed aspettare la chiusura di tutti i punti coop nei paesi per il fallimento della società. Soluzione semplice e non rischiosa per l’amministrazione, ma disastrosa per i lavoratori, le loro famiglie e, soprattutto, per i nostri paesi. Noi però abbiamo scelto di prenderci le nostre responsabilità – conclude il Comune -, visto che anche per questo ci siamo candidati e siamo stati eletti”.

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