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‘Ex Ingros’ verso la chiusura, c’è attesa a Primiero per l’incontro con i soci

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Da lunedì 9 gennaio, il centro Coop di Viale Piave sarà ufficialmente chiuso. Saranno potenziate le filiali ma non si prevede un periodo facile, soprattutto per le difficoltà legate alla situazione economica. Preoccupazione tra i 42 dipendenti: incontro con i soci mercoledì 4 gennaio alle 18 all’oratorio di Pieve

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Primiero San Martino (Trento) –  C’è grande amarezza in queste ore in valle, dopo la notizia della chiusura della Coop di Primiero. Domenica 8 gennaio sarà l’ultimo giorno di apertura del Centro commerciale di viale Piave. “È una situazione davvero difficile – commenta dopo l’ordinanza del Comune la presidente della Coop di Primiero, Francesca Broch, riconfermata di recente (nella foto).

Potenzieremo le filiali ma quanto potranno reggere? E a quei 42 collaboratori che oggi ci lavorano che cosa possiamo promettere? Chiediamo di sapere cosa dobbiamo fare per riavere quei documenti che oltre 4 anni fa, ci hanno permesso di aprire. Se la cosa non si risolve in poche settimane sarà davvero la fine – commenta con grande amarezza la presidente – in questa storia tra tanto vittimismo l’unica che ha subito danni è la Famiglia Cooperativa, non è giusto.

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“Non posso dire sia una chiusura inaspettata – aggiunge Broch – ma quando è arrivata l’ordinanza mi ha sconvolto, così subito ho convocato l’incontro con i dipendenti dove ho visto nei loro occhi la paura.

Certo non è il capodanno che speri di avere, ma qui ormai è sempre quaresima. Una catastrofe perchè chiudere la sede che sostiene le filiali, sarà solo questione di tempo e chiuderemo tutto. 

Allora davvero ci renderemo conto di ciò che abbiamo fatto o non abbiamo fatto per salvarla. Chiedo solo che qualcuno prenda in mano la nostra situazione e ci dica cosa dobbiamo fare.

Oggi – spiega ancora la presidente – la mia preoccupazione è soprattutto per i nostri collaboratori ai quali non possiamo garantire nulla. Ci siamo fin da subito rivolti alla Federazione per attivare i contratti di solidarietà. Faremo il possibile per impiegarli nelle filiali, ma logisticamente non ci danno grandi speranze. Ma poi come facciamo con i dipendenti stagionali che hanno il contratto fino a Pasqua?”

Molte le perplessità avanzate in queste ore dalla presidente Broch. La chiusura del centro commerciale, pesa come un macigno su una situazione già molto difficile anche in termini economici.

“Mi preoccupa in particolare il fronte finanziario – aggiunge Francesca Broch – le Banche ci chiederanno certezze per il loro credito. Ed infine ma non ultimi, i soci che incontreremo già mercoledì 4 gennaio alle ore 18 a Pieve, con loro un patto di reciprocità è quanto mai indispensabile, ristrutturiamo le filiali ma abbiamo bisogno della loro vicinanza.

Non riesco a trattenere il pianto, è possibile che in questa lunga storia la sola a rimetterci sia la Famiglia Cooperativa? Abbiamo cercato di riallacciare i rapporti con chi si sentiva “offeso” ma evidentemente non abbiamo offerto abbastanza. Da amministratore ho degli obblighi a cui sottostare e difenderò le sorti di questa azienda solo con logiche di responsabilità. Passato lo sconforto – conclude la presidente della Coop – abbasseremo le serrande della sede ma le nostre porte resteranno sempre aperte, con le istituzioni, i sindacati e anche con la famiglia Brocchetto. Noi ci siamo e faremo il possibile per evitare ulteriori danni alla nostra Comunità”.

La chiusura dal 9 gennaio

Il provvedimento fa seguito alla decisione del Tar del 2015, che aveva convalidato l’annullamento delle concessioni e licenze commerciali rilasciate dall’allora comune di Transacqua. Il comune è passato da un periodo di commissariamento, in cui il commissario Paola Matonti aveva individuato una possibile strada da seguire (piano guida preliminare ad un nuovo piano di lottizzazione), sono seguite le elezioni comunali  dopo la fusione dei comuni e poi la nascita del nuovo Comune di Primiero San Martino. Diversi incontri si sono tenuti fra le parti in contenzioso in questi ultimi mesi, ma purtroppo senza trovare ancora una soluzione che possa evitare la chiusura del centro di viale Piave.

L’incontro con i soci

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