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Comitato ‘No Discarica Imèr’: “Sconcerto per i ritardi dei nostri politici locali”. Cia (FdI): “Rifiuti in Trentino, serve cambio di passo”

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“Già dalla tarda primavera – precisa il Comitato ‘No riapertura discarica’ in una lettera aperta – i nostri politici locali erano a conoscenza dei fatti e purtroppo si sono resi conto del problema solo dopo la nostra iniziativa”. Le firme superano intanto quota 1200 tra adesioni online e ai banchetti. Sul caso di Imèr e Monclassico prende posizione anche la politica trentina, il Consigliere provinciale Claudio Cia (FdI): “Sulla gestione dei rifiuti serve un reale cambio di passo”

 

La discarica di Imèr in località Salezzoni (frazione Masi), che rischia di essere riaperta

 

Imèr (Trento) – A Imèr nel Primiero, continua la protesta contro la riapertura della discarica locale all’imbocco della valle, voluta dalla Provincia, tra le Dolomiti patrimonio Unesco.

Dopo la lettera di questi giorni dei Sindaci che si schierano contro la riapertura – con qualche mese di ritardo dalla comunicazione di maggio, della Provincia – oggi il “comitato spontaneo No discarica” torna a precisare alcuni importanti passaggi sulla questione. Proseguono nel frattempo anche le iniziative con banchetti nel Primiero Vanoi per la raccolta firme fino al prossimo 25 agosto. Poi, saranno consegnate in Consiglio provinciale, come anticipa il comitato nella lettera.

La lettera aperta del Comitato

“Il comitato spontaneo delle famiglie di Masi di Imèr nel Primiero, che si sta fortemente battendo per impedire la riapertura della discarica locale – si legge nel documento inviato alla stampa locale e provinciale – è alquanto preoccupato per la decisione provinciale di ricominciare a conferire immondizia. Problema che davamo per “chiuso” in attesa di essere coperto definitivamente con terra, secondo quanto scritto alcuni anni fa dall’ex Assessore provinciale, Mauro Gilmozzi. Grande sconcerto – continua la lettera – anche nei confronti dei nostri politici locali che già dalla tarda primavera erano a conoscenza dei fatti e che purtroppo si sono resi conto del problema solo dopo la nostra iniziativa.

Una discarica che per quaranta lunghi anni le nostre famiglie hanno conosciuto da vicino convivendo con ruspe, camion, odori pestilenziali tali da dover chiudere le finestre, presenza di ratti, corvi, volpi e altri animali spazzini che scorrazzavano per il paese. Il tutto completato da continue promesse fatte da politicanti…nel frattempo la discarica è sotto gli occhi di tutti. I Masi sono considerati ancora oggi l’ultima ruota del carro per servizi, decoro e case sempre più svalutate.

Nonostante tutto – continua il comitato – negli ultimi anni tanti ragazzi hanno deciso di investire venendo a vivere nella nostra amata frazione, sono finalmente tornati i bambini a giocare lungo la via. Siamo preoccupati per il loro futuro e per la nostra piccola comunità. Non vogliamo pagare ancora per anni la mala gestione di una provincia che in vent’anni non è riuscita a trovare uno spazio per costruire un termovalorizzatore e che oggi riversa le proprie lacune su di noi e sugli abitanti di Dimaro.

Siamo all’ingresso della valle di Primiero, una vallata che vanta di essere “Green”, patrimonio Unesco. Un pessimo biglietto da visita per tutti coloro che entrando dalla via principale possono ammirare una “bella” montagna di immondizia che tra poco diventerà ancora più maestosa ma difficilmente inseribile nel patrimonio Unesco: non possiamo abbattere il monte Vederna che nei mesi invernali ci toglie due mesi di sole ma vogliamo impedire di far crescere ulteriormente il monte “discarica”.

Chiediamo – continua la lettera – agli amministratori locali e ai rappresentanti della provincia di bloccare il conferimento di rifiuti, ricordando loro che:

  • Le abitazioni sono adiacenti al sito con distanze comprese tra 100 e 300 metri.

  • Entro un chilometro si trovano diverse iniziative, agricole, turistiche, commerciali, sportive e una scuola media che risentiranno degli odori e polveri sottili che salirebbero inevitabilmente verso San Martino di Castrozza inondando lungo il suo percorso.

  • Tenuto conto di tutto ciò che è successo in passato siamo fortemente preoccupati per la sicurezza igienico sanitaria e ad oggi non abbiamo nessuna garanzia da parte delle amministrazioni sulla “salubrità del sito”.

  • L’area della discarica si trova in una posizione che riteniamo “pericolosa” poiché adiacente al torrente Cismon (vedi sentenza del Tar e Consiglio di stato contrari per l’ubicazione della stessa), considerate le avverse condizioni meteo degli ultimi anni riteniamo che questo rischio sia aumentato.

Fino al 25 agosto – conclude la nota – è in corso una raccolta firme che il Comitato proporrà ai rappresentanti del Consiglio Provinciale. In pochi giorni, grazie alla sensibilità di tanti cittadini del Primiero abbiamo raccolto più di un migliaio di firme, abbiamo bisogno del supporto di tutti (cittadini primierotti, proprietari di seconde case e villeggianti)”.

Il comitato delle famiglie della frazione Masi di Imèr


Come sostenere il comitato locale

 

  • Adesione alla petizione on-line sul sito Change.org (vedi link)

 

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