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Cessione del quinto dipendenti pubblici e privati

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Accade spesso di trovarsi dinanzi all’esigenza di fronteggiare delle spese inattese, magari superiori alla propria disponibilità temporanea, oppure di affrontare una situazione di sovraindebitamento

Nordest – In questi casi, una delle soluzioni spesso preferite dalle famiglie è la cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un finanziamento agevolato, originariamente destinato ai soli dipendenti pubblici o statali ed a partire dal 2005 esteso ai dipendenti privati ed altresì ai pensionati.

Caratteristiche e vantaggi

La cessione del quinto dello stipendio ha una durata massima di 10 anni, così come i prestiti personali tradizionali, ma presenta ulteriori tratti distintivi.

Innanzitutto, il rimborso del capitale ricevuto, maggiorato di interessi, avviene mediante il pagamento di rate mensili, il cui importo resta invariabile per tutta la durata del finanziamento e non può superare il quinto dello stipendio netto percepito dal richiedente.

Quanto alle modalità di rimborso, si procede mediante trattenuta delle somme direttamente dalla busta paga del dipendente, senza che occorra dover procedere personalmente all’accredito all’istituto emittente. Pertanto, in considerazione della certezza del rapporto di lavoro posto a fondamento dell’erogazione, non è neppure necessario prestare alcuna ulteriore garanzia.

Alla fine di marzo, è stato aggiornato il valore dei tassi relativi al periodo aprile-giugno 2020, ripartendo la percentuale a seconda che i prestiti siano superiori o inferiori a 15 mila euro: nel primo caso, i tassi medi sono pari al 7,90% (tasso soglia fissato al 13,8750%) mentre nel secondo all’11,42% (tasso soglia fissato al 18,2750%).

Requisiti di accesso e rischi

Con riferimento ai dipendenti privati, è generalmente richiesto che il soggetto abbia un’età compresa tra i 18 ed i 63 anni con contratto di lavoro a tempo indeterminato presso società di capitali o cooperative con almeno 15 dipendenti. In aggiunta, si richiede che questi abbia maturato un Tfr quanto meno sufficiente a garantire l’importo finanziato.

Invece, quanto ai dipendenti pubblici e statali di età sempre compresa tra i 18 ed i 63 anni, è generalmente possibile accedere al credito se titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o anche di uno a tempo determinato, a condizione che la durata non sia inferiore a tre anni e comunque non minore della durata del finanziamento.

Ai soggetti facenti parte di tali categorie sono applicate condizioni economiche più convenienti, anche in ragione di quanto pattuito nelle apposite convenzioni stipulate dagli enti pubblici con gli istituti di credito (per ulteriori approfondimenti: Zonaprestiti.com ).

Nonostante quanto detto, v’è comunque il rischio che la richiesta di cessione del quinto dello stipendio venga negata soprattutto per i dipendenti privati.

Difatti, un istituto di credito può liberamente decidere di vincolare la concessione del finanziamento alla valutazione preventiva di taluni specifici requisiti riguardanti la solidità finanziaria del datore di lavoro o l’anzianità maturata dal dipendente/richiedente.

Per tale ragione, può essere utile rivolgersi ad un consulente specializzato che individui il prodotto finanziario maggiormente aderente alla situazione patrimoniale e lavorativa del richiedente.

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