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Cavalese, chiude il punto nascite: annunciate proteste. In Tesino l’assessore Zeni conferma taglio guardia medica

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Con nota del direttore Generale del Ministero della Salute, Andrea Urbani, sono state trasmesse oggi alla Provincia la conferma della deroga per il Punto Nascite di Cles e la decadenza del parere favorevole espresso per quello di Cavalese. Il Comitato Percorso Nascita Nazionale (CPNn), preso atto della relazione predisposta dall’Apss. in relazione allo stato dell’arte dei punti nascita di Cles e Cavalese, ha dichiarato per il primo, soddisfatti i requisiti operativi, tecnologici e di sicurezza dettati dall’Accordo del 16 dicembre 2010 mentre, per quanto riguarda il secondo, ha rilevato il permanere di alcune criticità sostanziali e quindi definito non accoglibile il mantenimento dell’attuale configurazione operativa h12

parere cpnn cavalese e cles (1)

Trento – Così si legge nel parere: “In merito al Punto Nascite di Cavalese, pur riconoscendo l’oggettiva difficoltà orografica, si ritiene che non ricorrano le condizioni per confermare il parere favorevole precedentemente espresso”.

La problematicità principale è stata rilevata nella mancata possibilità di garantire la reperebilità di pediatri, con specifiche competenze in neonatologia, in numero tale da poter garantire un servizio di guardia attiva h24, soprattutto a causa della difficoltà che tutto il Paese sta attraversando nell’assunzione di questa importante figura professionale.
In relazione a quanto comunicato dal Ministero il direttore Generale dell’Apss Paolo Bordon ha detto che “si prende atto di quanto comunicato dal Ministero della Salute relativamente ai requisiti e con rammarico siamo perciò costretti, per evidenti ragioni di responsabilità e sicurezza, a sospendere le attività del punto nascita di Cavalese con decorrenza da sabato 11 Marzo.  L’ultimo giorno di operatività sarà quindi venerdì 10 marzo. L’impegno di Apss sarà volto a garantire a tutte le donne delle valli di Fiemme e di Fassa una presa in carico completa, attraverso il percorso nascita, e tutte le attività specialistiche ginecologiche oltre alla presenza specialistica pediatrica, in stretta collaborazione con la pediatria di Trento, al fine di supportare i pediatri del territorio nelle situazioni cliniche più complesse.”

L’assessore provinciale alla Salute, Luca Zeni, ed il presidente della Provincia Ugo Rossi, nel prendere atto delle motivazioni espresse dal CPNn, esprimono entrambi forte dispiacere per la decisione, pur consapevoli della situazione difficoltosa in cui sta operando il punto nascita di Cavalese.

“Rispetto alla situazione di Cavalese -dichiarano Rossi e Zeni- prendiamo atto della posizione dell’Azienda sanitaria, i cui responsabili rispondono giuridicamente delle scelte organizzative, la quale ci comunica la necessità giuridica di dare seguito alle indicazioni ricevute dal CPNn. Ricordiamo come la Provincia si fosse fatta promotrice, nei confronti delle regioni limitrofe, di un’azione di elaborazione e condivisione per una proposta di revisione degli standard riguardanti la presenza h24 dei pediatri. Tale azione continuerà, così come la ricerca delle figure professionali necessarie.”
“Anche in questa sede – continua Zeni- il CPNn riconosce le oggettive difficoltà orografiche dei territori che afferiscono all’Ospedale di Cavalese e pertanto la Giunta Provinciale conferma il mandato all’Azienda Sanitaria per la ricerca di una dotazione d’organico che soddisfi gli standard richiesti, in maniera da poter considerare questa una sospensione e non una chiusura e così da poter riproporre il prima possibile al Ministero una richiesta di deroga.”

Le principali tappe che hanno portato al nuovo assetto della rete dei PN
Con il Decreto Ministeriale dell’11 novembre 2015 lo Stato concede alle Regioni ed alle Provincie Autonome la possibilità di presentare richiesta, in deroga a quanto previsto dall’Accordo Stato/Regioni del 16/12/2010, per il mantenimento in attività di punti nascita con volumi e soglie inferiori ai 500 parti l’anno.

All’indomani dell’emanazione del decreto ministeriale la Provincia stanzia 9 milioni di euro per la copertura del personale necessario al mantenimento di tutti e 4 i punti nascita territoriali e predispone la domanda di deroga per gli stessi che viene trasmessa in data 02/02/2016 (la stessa domanda viene integrata 2 volte su indicazione del CPNn).

A sua volta l’Apss  indice da subito i concorsi necessari per la selezione e l’assunzione del personale necessario.

Dal 17/11/2015 ad oggi risultano indetti 9 procedure di concorso e selezione a tempo determinato per pediatria a cui si aggiungono 3 procedure di mobilità interregionale; 6 procedure di concorso e selezione a tempo determinato per ginecologia ed ostetricia, 9 procedure di concorso e selezione a tempo determinato e una procedura di mobilità interregionale per anestesia e rianimazione.

Il 22/06/2016 il Ministero della Salute trasmette il parere del CPNn che riconosce la deroga per i punti nascita di Cavalese e Cles e fornisce riscontro negativo per quelli di Arco e di Tione (nel frattempo già chiuso). Ottenuto il parere Provincia e Apss continuano -tramite concorsi- nella ricerca del personale.

A questo proposito l’Apss provvede a nominare un project manager – nella figura del dottor G.M. Guarrera- con il compito di definire, nel rispetto delle linee guida ministeriali, un piano di adeguamento dei punti nascita volto al raggiungimento degli standard e a proporre alla direzione strategica iniziative per il reperimento di figure mediche specialistiche. Contestualmente la Provincia inoltra una richiesta al Ministero volta a richiedere -per i punti nascita che hanno ottenuto la deroga- la possibilità di essere operativi con la figura del pediatra in “pronta disponibilità” (quindi non presente h24). Su tale richiesta la Provincia Autonoma di Trento si è fatta promotrice di un’azione di condivisione con le Regioni limitrofe interessate anch’esse da provvedimenti di deroga per i Punti Nascita.

Tesino, Zeni conferma il taglio alla guardia medica

In una assemblea molto affollata nel Tesino, l’assessore provinciale alla sanità Zeni ha confermato il taglio. La popolazione era presnete compatta all’evento, per difendere un srvizio essenziale per il territorio. Zeni ha promesso un continuo monitoraggio degli accessi al Pronto soccorso di Borgo e in caso di necessità un suo potenziamento, ma anche nessun passo indietro sul taglio del servizio di continuità assistenziale di Pieve. L’assessore, accompagnato dal dottor Bordon, direttore dell’Apss, ha riepilogato tuti i dati e le statistiche locali. Non sono mancati gli interventi accesi da parte della popolazione.
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