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Carnevale per tutti in Trentino, con vista sulle Dolomiti

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Vestiti sgargianti e maschere di legno animano i festeggiamenti: dalle “mascheredes” in Val di Fassa alle suggestioni asburgiche di Campiglio

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Trento – In Trentino il Carnevale non è solamente una festa: è un viaggio a ritroso nella storia, che permette di entrare in contatto con le radici più profonde della cultura popolare. Un’esperienza che sollecita i cinque sensi, tra sfilate di maschere, musica, dolci tipici come i grostoi accompagnati dal vin brulè.

Da non perdere il Carnevale Ladino della Val di Fassa (www.fassa.com), in programma dal 17 gennaio al 9 febbraio, che propone le “mascherèdes”, spettacoli burleschi e satirici nell’antica lingua locale nel suggestivo scenario delle Dolomiti. Tra le attrazioni principali la sfilata di Bufòn, Marascons e Lachè, resa ancora più particolare dalle forme e dai colori delle maschere lignee indossate e realizzate dagli artigiani scultori della valle, testimoni di arti ed abilità antiche.

Il Carnevale dei Matòci, in Val di Fiemme (www.visitfiemme.it), si concentra sull’antica usanza dei cortei nuziali, trasformata in rappresentazione carnevalesca all’inizio del ‘900. Nella frazione di Valfloriana, il 6 febbraio, sono protagonisti buffi personaggi che indossano abiti dai colori sgargianti, per l’appunto i “matoci”, abbelliti con fiocchi e coccarde e con il volto coperto dalle facère, le tradizionali maschere in legno.

Anche a Grauno, in Val di Cembra (www.visitpinecembra.it), il Carnevale rappresenta un vero e proprio filo diretto con epoche passate. Protagonisti, dal 5 al 9 febbraio, sono i giovani del paese che nel giorno di martedì grasso tagliano l’albero più bello del bosco, lo trascinano in paese e, dopo averlo coperto di paglia, lo trasformano in una gigantesca fiaccola, un falò attorno al quale si raduna un pubblico in festa.

Il Carnevale asburgico di Madonna di Campiglio (www.campigliodolomiti.it), dall’8 al 12 febbraio, permette invece di rievocare i fasti di quel periodo, immergendosi nella raffinata atmosfera della corte viennese della fine dell’Ottocento, tra costumi, dame in splendidi abiti e tipici valzer. Scenari suggestivi che ricostruiscono lo spirito di un’epoca, negli ambienti nei quali soggiornarono la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe.

Nei giorni 30 e 31 gennaio e 6 e 7 febbraio fra le palme dei viali di Arco (www.carnevalarco.com) la protagonista è la grande sfilata dei carri allegorici, mentre il centro storico si trasforma in “Arcoland, città dei balocchi”, un parco dei divertimenti per i più piccoli animato dall’allegria di trampolieri, clown e giocolieri.

Tutti questi appuntamenti sono impreziositi dall’enogastronomia tipica, in particolare dai grostoi: il tradizionale dolce carnevalesco si accompagna volentieri al vin brulè per riscaldare una festa che arriva nel cuore dell’inverno.

Il divertimento non finisce qui, se si considera che sono numerose, su tutto il territorio provinciale, le sfilate di carri allegorici e maschere che portano nelle piazze migliaia di persone.

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