NordEst

Canal Grande: si profila il lieto fine

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Nei giorni scorsi era circolata la notizia che Venezia non fosse più ‘proprietaria’ del suo Canal Grande; la cintura acquea che avvolge la citta’ sarebbe passata sotto la gestione dello Stato perchè il decreto ‘ammazzanorme’ del ministro Calderoli ha cancellato anche un Regio Decreto del 1904 concedeva la gestione al Comune.
 
Il sindaco Giorgio Orsoni aveva subito dichiarato "E’ un problema reale che dobbiamo mettere a fuoco. Cercheremo una soluzione, perché da questo punto di vista dobbiamo pensare a tutti i problemi reali che riguardano la laguna".
 
Se fosse vero "sarebbe un fatto gravissimo": così il ministro Giancarlo Galan si è espresso sull’ipotesi di trasferimento della competenza del Canal Grande di Venezia.
"Anche perchè – prosegue Galan -, paradosso per paradosso, sono semmai gli altri canali di Venezia che si potrebbero definire statali, visto che sono stati sistemati coi soldi dello Stato". 
 
Anche i gondolieri si sono schierati al fianco del comune di Venezia e chiedono che la gestione del Canal Grande, il loro "compagno di vita e non solo professionale", torni subito in gestione all’amministrazione locale.
"Alla faccia del federalismo" dice Aldo Reato, presidente dell’associazione dei gondolieri, commentando il fatto e prosegue "Noi abbiamo bisogno di avere un punto di riferimento chiaro in città che passi tutto sotto la regia del Comune".
 
E’ arrivato in conclusione l’intervento del ministro Roberto Calderoli  a rasserenare gli animi. Il ministro ha dato poi una soluzione al ‘giallo’ legato alla notizia della presunta abrogazione di un regio decreto del 1904 che stabiliva la concessione dell’arteria d’acqua al Comune, rassicurando i veneziani che "il Canal Grande è e resta dei cittadini di Venezia e del suo Comune".
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