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BuyVeneto speciale Dolomiti, a Cortina buyer e giornalisti stranieri

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Ottimo il successo della  “tre giorni” promozionale dedicata alle Dolomiti

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Cortina d’Ampezzo – Una nevicata copiosa ha reso ancor più suggestiva la “tre giorni” promozionale dedicata alle Dolomiti, in corso di svolgimento a Cortina d’Ampezzo, organizzata dalla Regione del Veneto nell’ambito del progetto di marketing territoriale “Buy Veneto”.

L’iniziativa prevede la realizzazione di un workshop, da oggi a mercoledì 2 marzo, incentrato sull’incontro d’affari tra 90 operatori dell’offerta dell’area dolomitica veneta (strutture ricettive, agenzie di viaggio specializzate in incoming, agenzie immobiliari, ecc.) e 23 buyer stranieri provenienti da mercati ritenuti strategici come quello tedesco e giapponese e di paesi dell’est europeo: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Croazia.

Al Centro Congressi del Grand Hotel Savoia, sede cortinese del meeting promozionale, è presente anche un gruppo di giornalisti esteri che in questi giorni avranno la possibilità, così come i buyer, di visitare località e strutture, di conoscere luoghi e aspetti che caratterizzano la montagna bellunese, di scoprire importanti elementi dell’offerta turistica dell’area, nel corso di tour educational curati dal Consorzio Dolomiti e dalla Fondazione Dolomiti Unesco.

“Questo appuntamento nasce dalla volontà della Regione di contribuire concretamente al rilancio della montagna e alla valorizzazione dello straordinario patrimonio delle Dolomiti – ha detto l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, nel corso di una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa –. Nel 2015 la provincia bellunese ha registrato una importante crescita degli arrivi e delle presenze turistiche, ma non dobbiamo dimenticare che venivamo da stagioni difficili e che l’obiettivo adesso è quello di dare continuità a questo trend positivo, anche in vista dei Mondiali di sci del 2021 a Cortina, con una avvertenza: che quello straordinario evento dovrà riguardare e coinvolgere l’intero territorio dolomitico veneto”.

L’assessore ha reso noto che lo scorso anno il movimento di turisti nel bellunese ha segnato, rispetto al 2014, un +9,6% degli arrivi e un +4% delle presenze, mentre nell’ultimo quinquennio se il numero di turisti è cresciuto del 5%, le presenze hanno segnato una variazione negativa (-11,4%) a causa della riduzione della durata del soggiorno.
Anche nel comune di Cortina le variazioni sono sempre positive, sia che si parli del 2015 rispetto al 2014 (+13,8% degli arrivi e +7,2% delle presenze), sia che si consideri il quinquennio (+17,5% e +0,5%).

“Dobbiamo investire nel rinnovamento delle strutture, nel potenziamento delle infrastrutture e più in generale nella capacità di creare emozioni attraverso la nostra offerta di vacanza e di soggiorno – ha rimarcato Caner –. Le risorse non mancano, ma richiedono progettualità e gioco di squadra: per il turismo veneto sono disponibili 40 milioni del POR FESR, di cui 30 finalizzati al miglioramento della ricettività alberghiera ed extralberghiera, compresi i servizi e le attività che sono ormai irrinunciabili per un prodotto turistico competitivo. Per queste finalità, ai fondi comunitari la Regione del Veneto ha aggiunto 13 milioni di euro che, attraverso l’operatività di Veneto Sviluppo, contribuiranno ad alimentare fondi di garanzia e di rotazione. Inoltre, sono disponibili i fondi ex Odi per i Comuni di confine e anche il coordinamento della macroregione Eusalp rappresenta un utile attrattore di finanziamenti”.

“Le risorse, insomma, non mancano per fare un salto di qualità e cercare di competere con le realtà a noi vicine che per loro fortuna godono dei benefici dell’autonomia e della specialità – ha concluso Caner –. Il Veneto ha tutto per consolidare ulteriormente il suo primato di prima regione turistica d’Italia e la montagna deve essere una componente vincente di questa leadership. I margini di miglioramento ci sono, sta a tutte le componenti pubbliche e private, alle istituzioni e alle imprese, sfruttare al meglio le opportunità esistenti e continuare a lavorare per far crescere la cultura dell’accoglienza”.

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