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Biodigestori in Veneto: funzione primaria delle produzioni agricole resti quella alimentare

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Il presidente del  Veneto dà ragione a Coldiretti, ma ribadisce che le leggi regionali già ci sono

biodigestore

Venezia – “Coldiretti ha ragione: l’utilizzo energetico delle produzioni agricole non può prendere il sopravvento sulle finalità alimentari. E’ un problema che ho affrontato da ministro e ripreso anche da presidente della Regione, quanto si è trattato di definire i siti non idonei alla costruzione e all’esercizio di impianti per la produzione di energia da prodotti e materiali di origine agricola”. Il governatore Luca Zaia conferma la sua netta posizione in relazione alla richiesta di Coldiretti Vicenza di verificare il business che ruota attorno a questi impianti di produzione energetica che utilizzano biomasse agricole.

“Nella delibera proposta dalla Giunta e approvata dal Consiglio regionale nel maggio scorso con la quale sono fissate le linee guida per l’autorizzazione degli impianti a fonti rinnovabili – ha ricordato Zaia – cioè quelli alimentati a biomasse, da biogas e per la produzione di biometano, abbiamo previsto delle norme di salvaguardia e dei limiti, tenuto conto che gli impianti che utilizzano biomasse vegetali dedicate rischiano di produrre una profonda trasformazione degli ordinamenti colturali. In particolare, sono state considerate inidonee all’ubicazione di impianti di questo tipo le aree ad elevata utilizzazione agricola e le aree agropolitane di pianura, qualora il piano di approvvigionamento degli impianti stessi contempli una frazione superiore al 30 di biomasse vegetali dedicate. Rimangono esclusi gli impianti fino a 1 Mwt, perché funzionano con esclusivo o prevalente utilizzo di biomasse aziendale”.
“La questione è in ogni caso inserite dentro la grande problematica circa le finalità dell’agricoltura moderna: energetiche o alimentari?. Come Paese siamo carenti in entrambi settori, ma come regione realizziamo reddito, valore e immagini sull’agroalimentare. In ogni caso, su tali questioni non va abbassata la guardia, e questo non solo in relazione alle distorsioni che possono riguardare la nostra agricoltura regionale e le nostre aziende agricole, ma anche rispetto ai rischi di un approvvigionamento di “combustibile energetico” da Paesi dove lo si ottiene comunque a costo più basso che da noi, con una duplice penalizzazione. Tema anche questo che è stato discusso quando si è trattato di attuare l’OCM zucchero e la conversione degli zuccherifici da chiudere in impianti di produzione di bioetanolo”.

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