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Autovie Venete, Moretton: “Stratosferici gli aumenti”

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Anche sulla rete autostradale di Autovie Venete – la Concessionaria che gestisce la A4 (Venezia-Trieste), la A23 (Palmanova-Udine Sud) e la A28 (Portogruaro-Pordenone-Conegliano), oltre alla A57 (ex tangenziale di Mestre) e al raccordo Villesse-Gorizia – dal primo gennaio sono aumentati pedaggi. L’incremento, ha spiegato la societa’, pari al 12,93%, servira’ anche per finanziare la costruzione della Terza corsia della A4, un’opera il cui investimento e’ di 2 miliardi e 300 milioni di euro. Tradotto in cifre, l’aumento (variabile a seconda delle tratte, per effetto degli arrotondamenti) per un’autovettura, il tratto Palmanova – Udine Sud da 1 euro e 20 passa 1 euro e 40; per un mezzo pesante a 5 assi da 3 euro passa a 3 euro e 40.
 
Il tratto Trieste-Udine Sud per una vettura passa da 2 euro e 90 a 3 euro e 30, mentre per un mezzo pesante a 5 assi da 7 euro e 20 passa a 8 euro. Il tratto Trieste-San dona’ di Piave, per un’autovettura da 5 euro e 60 passa a 6 euro e 20, per un mezzo pesante a cinque assi da 13 euro e 70 passa a 15 euro e 20.
 
La formula utilizzata per il calcolo dei pedaggi e’ quella del ‘price cap’ che comprende il recupero dell’inflazione programmata piu’ una serie di variabili legate alla qualita’ del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalita’, alle quali oggi si aggiunge quella correlata al livello degli investimenti che, per Autovie Venete, sono estremamente significativi: 2 miliardi e 300 milioni di euro, nei prossimi anni, per realizzare la terza corsia della A4 Gli arrotondamenti. Il decreto interministeriale numero 1044/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero dei Trasporti, contiene una norma che riguarda il meccanismo degli arrotondamenti. La norma prevede che fino a 5 centesimi, i prezzi devono essere arrotondati per difetto a zero; oltre i 5 centesimi vanno arrotondati per eccesso a dieci. Il riflesso degli arrotondamenti comporta che, in alcuni casi, come per esempio l’incremento di un punto percentuale dell’Iva (scattato nel settembre 2011 dal 20 al 21%), l’1% in piu’, di fatto ha ‘scongelato’ i 5 centesimi della vecchia tariffa che erano stati arrotondati per difetto. Quindi: se su una tratta il prezzo calcolato in precedenza arrivava a 1,05 euro, il pedaggio pagato e’ stato solo di un euro. Ma con il +1% di Iva il prezzo e’ arrivato a 1,06 facendo scattare l’arrotondamento per eccesso. Da qui il prezzo finale che e’ arrivato a 1,10 euro. Il 10% in piu’.
 
Non tutto cio’ che Autovie Venete incassa resta alla Concessionaria ha precisato la società. Una parte, pari al 2,5% circa va ad Anas, l’ Iva (21%) va allo Stato, un’ulteriore quota viene utilizzata a copertura degli investimenti e un’altra, non di poco conto, e’ destinata alle spese di manutenzione. Un lavoro costante e impegnativo anche dal punto di vista economico, ma indispensabile – conclude la nota di Autovie – per garantire la sicurezza della circolazione, tant’e’ che la manutenzione e’ una delle poche voci di bilancio che difficilmente subisce ridimensionamenti.

Per Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ‘gli aumenti dei pedaggi sulle tratte in gestione ad Autovie Venete sono stratosferici’.

 
‘Infatti l’aumento non si limita al 3%, come stabilito dal decreto ‘Salva Italia’ – ha spiegato Moretton – ma va ben oltre, attestandosi al 12,93%, fra i piu’ alti d’Italia’. Secondo Moretton ‘la spiegazione e’ semplice ed e’ riconducibile alla politica per nulla lungimirante che la giunta regionale ha attuato per la realizzazione della terza corsia’.
 
Moretton ha infatti duramente criticato la strategia del presidente Renzo Tondo ‘del ‘fasin di be soi’ che ora si sta ripercuotendo negativamente sui cittadini del Friuli Venezia Giulia’.
 
‘Invito quindi il governatore a non fare il virtuoso con le tasche degli altri – ha aggiunto Moretton – quando poi a pagarne le conseguenze e’ l’intera comunita’ regionale ed e’ oltremodo sciocco non utilizzare per ottusita’ le risorse che lo Stato mette a disposizione per le grandi opere infrastrutturali’.
 
Secondo Moretton quello che e’ entrato in vigore è il secondo aumento tariffario cui Autovie Venete e’ costretta per realizzare la terza corsia della A4. ‘Altri si profilano da qui al 2017 per un incremento totale superiore al 120%, con il rischio reale che l’opera non venga realizzata perlomeno nella sua interezza. Percentuale che diventera’ ben maggiore tenendo conto del sovrapprezzo che dovra’ versare il subentrante alla scadenza della concessione (400 milioni di euro) e che sicuramente sara’ scaricato sulle tasche delle future generazioni’, ha concluso il capogruppo del Pd. 
 
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