Tra Verona e Padova rincaro del 2%
Tra le novità del 2017, puntuali come ogni anno, sono arrivati anche i rincari sulle tariffe autostradali. Stando a quanto dichiarato dalla società Autostrade, gli aumenti dello 0,64% sarebbero giustificati dalla remunerazione degli investimenti. Siamo andati sul sito e abbiamo verificato quali tratte hanno subito i rincari e quanto pagheremo in più.
In seguito all’adeguamento tariffario, è bene precisarlo, sul sito abbiamo riscontrato qualche lacuna. Tutte le tratte a prezzo fisso risultano infatti senza pedaggio, per cui presumiamo che ci sia qualche errore nelle informazioni. Altre tratte, come la Genova – Torino, registrano invece una diminuzione del 13%, anche questo piuttosto inverosimile. Data questa discordanza, abbiamo preferito escludere alcune tratte dalla nostra analisi, in attesa che vengano date informazioni più precise a riguardo.
Per andare da Milano a Novara spenderemo il 5% in più Sulle 54 tratte prese in esame nella nostra analisi, abbiamo riscontrato aumenti dello 0,4%, perciò anche inferiori rispetto a quello dichiarato da Autostrade. Iniziamo col dire che quasi metà delle tratte considerate (26 per l’esattezza) non ha subito alcun adeguamento tariffario. Gli aumenti più importanti, come mostriamo anche nella tabella, si registrano sull’A4 Torino – Trieste (+2%). È vero che la tratta Milano – Bergamo non ha subito aumenti, ma sulle tratte come Milano – Torino e Milano – Novara si registrano aumenti importanti, rispettivamente del 4,7% e del 5,3%. Sul segmento veneto i rincari sono più contenuti, spiccano comunque le tratte Verona – Brescia (+2,7%) e Verona – Padova (+2%).
In due anni sulla Milano – Torino rincari superiori al 10% Per percorrere la tangenziale esterna di Milano (A58), realizzata in occasione di Expo 2016, spenderemo quasi il 2% in più. Dati alla mano, però, il caso più eclatante rimane quello dell’autostrada Milano – Torino: qui, in due anni, nonostante l’inflazione pari a zero, gli aumenti hanno superato il 10%. Un dato che non può e non deve essere sottovalutato, soprattutto perché percorrere questo tratto molto battuto dai pendolari ha un prezzo di circa 12 centesimi al chilometro, uno dei più alti d’Italia.