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Autonomie e Statuti speciali, Rossi: “Disponibili ad aiutare Regioni vicine con percorsi di cooperazione”

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“Una collaborazione – ha ribadito il governatore trentino Ugo Rossi – che andrebbe rafforzata anche con le regioni a noi vicine, dal parco dello Stelvio, alle Dolomiti, dall’ambiente, al traffico, o allo stesso Lago di Garda”

Trento – La strada tracciata dal presidente della Provincia Ugo Rossi, per il regionalismo differenziato italiano è quella della “costruzione di un sistema di governo passo a passo, competenza per competenza”. Avendo ben in mente da un lato il processo di integrazione europeo, seppur lento, dall’altro la necessità di valorizzare, negli Stati nazionali, le differenze, le specificità, le lingue, accorciando la filiera decisionale affinché i cittadini riescano a percepire la vicinanza delle istituzioni.

“Sono due le direzioni da intraprendere – ha commentato il presidente Rossi – la prima è Bruxelles, anche se il processo di integrazione europea è straordinariamente lento nella sua applicazione, dall’altra l’autogoverno, ovvero scommettere sulla capacità dei territori e dei loro governatori di prendersi la responsabilità di amministrare, il tutto cercando di coinvolgere il più possibile i nostri cittadini”.

Quindi il presidente Rossi ha spiegato che: “L’Autonomia per definizione non si esaurisce mai. La nostra è un’Autonomia dinamica, e questo è un fatto di cui andare orgogliosi: negli ultimi anni abbiamo raggiunto, fra Bolzano e Trento, un’unitarietà di azione verso il governo, ma sono ancora tanti i campi che possiamo presidiare uniti, magari all’interno di una cornice istituzionale precisa. Ci sono temi che gestiamo insieme a livello di regione, come la previdenza e la sanità integrativa, ci sono poi altre azioni che esercitiamo sulla base di un comune sentire politico, vedi il grande tema dell’A22.

Ma ne possiamo immaginare altri, sulla base di una cooperazione rafforzata che dovrebbe poggiare su un riferimento statutario-giuridico, come i centri di ricerca, le università, lo stesso centro di Protonterapia. Una collaborazione che andrebbe rafforzata anche con le regioni a noi vicine, pensiamo al parco dello Stelvio, alle Dolomiti, all’ambiente, al traffico, o allo stesso Lago di Garda che confina con altre due regioni. Da questo punto di vista siamo disponibili – sono state le conclusioni del presidente Rossi – ad aiutare le regioni a noi vicine a costruire insieme percorsi di cooperazione”.

Ad affiancare il governatore del Trentino, oggi alla Facoltà di Giurisprudenza per il dibattito “Quale architettura istituzionale per il regionalismo differenziato italiano?”, vi erano Esther Happacher e Roberto Toniatti, che hanno proposto una sintesi dei lavori del giorno precedente, quindi l’onorevole Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, ha spostato il focus sui tentativi referendari dell’ultimo decennio e sulla necessità, visto il loro fallimento, di partire per la riforma dal sistema costituzionale in essere.

Infine Daniel Alfreider, parlamentare di lingua ladina, ha spiegato come l’Autonomia sia “un percorso dinamico a lungo termine”, al quale è necessario lavorare con costanza, anno dopo anno.

L’intervento del presidente Rossi

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