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Autonomia, Calderoli: “Entro 2024 proposta per Veneto”. Fondi di confine: “Non si toccano”

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Dodici mesi per definire i livelli essenziali delle prestazioni e poi al via le intese tra Stato e Regioni. Sui fondi di confine, Calderoli ha ribadito: “I soldi assolutamente non si toccano e poi abbiamo un grande evento sportivo da realizzare e credo che il miglior utilizzo di quelle risorse sia per il Veneto, la Lombardia,Bolzano e Trento”

NordEst – “Un anno è dato alla cabina di regia per la definizione dei livelli essenziali dele prestazioni e i fabbisogni standard, un anno per la legge di attuazione e quindi facendo viaggiare il tutto in parallelo alla fine del 2023 dovremo poter affrontare, valutare e votare le intese stabilite fra Stato e governo e affidarle al parlamento”. Così il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, da Venezia ha ribadito gli step dell’autonomia differenziata.

“Puntiamo a sottoporre al Parlamento una proposta di autonomia per la Regione Veneto entro il gennaio 2024”, ha aggiunto il ministro per gli Affari Regionali, durante l’incontro a Venezia presso Palazzo Balbi con il presidente della Regione, Luca Zaia. “Sono convinto che i Livelli Essenziali di Prestazione siano uno strumento estremamente utile per definire in maniera adeguata alcuni degli aspetti più rilevanti del processo di autonomia per le regioni che lo hanno richiesto come il Veneto – ha sottolineato il ministro – in questo prossimo 2023 definiremo una volta per tutti i Livelli Essenziali di Prestazione su tutto il territorio nazionale e porteremo a termine tutti i passaggi normativi, economici e finanziari per permettere il trasferimento delle 23 competenze richieste dai veneti”.

Fondi di confine non si toccano

Dopo la provocazione del Trentino delle scorse settimane, sui fondi di confine, Calderoli ha ribadito: “I soldi assolutamente non si toccano e poi abbiamo un grande evento sportivo da realizzare e credo che il miglior utilizzo di quelle risorse sia per Veneto, Lombardia, Bolzano e Trento”.



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