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Assicurazioni sulla vita, tagli alla detraibilità

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Il Governo cerca copertura finanziaria per coprire il mancato gettito dell’Imu

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NordEst – Sono circa 6 i milioni di risparmiatori che possono dire addio alle detrazioni fiscali delle assicurazioni vita. L’entrata in vigore del decreto legge n. 102/2013 ha cancellato l’Imu sulla prima casa ma ha, al contempo, tagliato il tetto massimo di detraibilità per le polizze vita, portandolo da dagli attuali 1.291,14 a 630 euro per il periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, per poi assestarsi a quota 230 euro dal 2014.

Ma facciamo un passo indietro. Le polizze vita sono dei contratti di assicurazione sulla vita che il contribuente decide di acquistare e per cui gode di detrazioni fiscali nel 730. Nel 730, il contribuente può beneficiare delle detrazioni dei premi pagati per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni (ante 2000) e dei premi per le assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte, di invalidità permanente superiore al 5% (da qualunque causa derivante), di non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani (post 2001).

Cancellando l’Imu sulla prima casa il Governo ha dovuto trovare la copertura finanziaria per coprire il mancato gettito. Ecco, dunque, il motivo per cui vengono notevolmente ridotte le detrazioni fiscali sulle assicurazioni vita. In particolare viene tagliato il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita, portandolo dagli attuali 1.291,14 a 630 euro per il periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, per poi assestarsi a quota 230 euro dal 2014. Un vero e proprio taglio netto che farà ritornare, a conti fatti, nelle casse erariali 400milioni per quest’anno e 800 per l’anno a venire. Con il beneplacito di quei 6milioni di contribuenti che, nell’ottica del risparmio, vedranno svuotati i loro portafogli.

Una misura questa sulla detrazione polizze sulla vita che andrà a colpire non solo i 6 milioni di risparmiatori italiani che hanno sottoscritto o rinnovato polizze vita dal 2000 in poi, ma anche la stessa industria assicurativa, con il rischio concreto di aumenti dei premi.

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