Quello di Galan è stato un invito a fare squadra, non solo filiera, mettendo assieme tutti gli artefici della promozione del territorio, dai produttori alla cultura, passando per il turismo. “L’eccellenza dell’agroalimentare – ha affermato – diventa un presidio di qualità all’interno degli spazi destinati alla cultura eccellente”. “Quella che siamo abituati a chiamare la civiltà del vino – ha detto Galan – è una gloria che ci appartiene, è parte essenziale della nostra storia, è forma ed è sostanza dei nostri più affascinanti paesaggi. Se in Italia si può parlare di paesaggio culturale è perché in Italia, oltre al resto, è nata e si è sviluppata la civiltà del vino”.
E venendo ai vini veneti, campioni dell’export italiano e sempre più apprezzati in tutto il mondo, Galan ha accennato al Prosecco, al Valpolicella Amarone, al Tai, al Piave Raboso Malanotte, “alcune tra le eccellenze enologiche che fanno illustre il Veneto in ogni parte del mondo dove si consumi del vino”. Ma è tutta l’enologia veneta che va valorizzata, perché dal territorio regionale emergono anche eccellenze tra i vini da monovitigno, primo fra tutti il Pinot Grigio.
E qui, “va difesa la presentazione di questi prodotti, la loro comunicazione, il loro legame inscindibile con il territorio di provenienza e soprattutto va difeso il legame con la filiera produttiva che ha saputo farli crescere, conoscere e valorizzare. Serve una politica della comunicazione del territorio: strategia condivisa con il mondo delle imprese. Una comunicazione integrata che mette insieme agroalimentare, turismo e cultura. Sto parlando – ha ricordato Galan – di due dei comparti economici più importanti del sistema economico veneto. Appunto, agroalimentare e turismo che questa Regione saprà porre in rapporto con l’universo della cultura, con i musei, con i monumenti e con i grandi episodi espositivi che il Veneto sa proporre in ogni angolo del proprio territorio
Con lo slogan ‘Veneto, terra di campioni’ si esalterà la genuinità, la forza, la sincerità e la qualità dei prodotti della terra e delle genti venete. Sono attesi 150.000 operatori, dei quali circa un terzo provenienti da un centinaio di Paesi. In contemporanea si svolgono anche Sol, Agrifood Club ed Enolitech: una sinergia tra le principali manifestazioni di settore che si sta dimostrando vincente per la promozione a 360° del migliore made in Italy enogastronomico e delle più innovative tecnologie di produzione.
Venerdì 3 aprile
2. Ore 11,30 Consorzio Breganze – La trilogia doc del Vespaiolo: fermo, spumante, passito
3. Ore 14,30 Consorzio Bianco Custoza – Il passito di Custoza e il cioccolato
4. Ore 16,00 Consorzio Colli Berici – Tai rosso e Barbarano doc Colli Berici: 2 nomi, lo stesso territorio
5. Ore 17,30 Consorzio Valpolicella – L’amarone della Valpolicella
2. Ore 11,30 Consorzio Garda – Gli autoctoni del Garda
3. Ore 14,30 Consorzio Lessini Durello – Durello metodo charmat e metodo classico a confronto
4. Ore 16,00 Consorzio Lison Pramaggiore – Lison classico e Refosco dal peduncolo rosso, gli autoctoni della doc Lison Pramaggiore
5. Ore 17,30 Consorzio Gambellara – Il territorio di Gambellara nel bicchiere: il carattere vulcanico
Domenica 5 aprile
2. Ore 11,30 consorzio Piave – Il Carmenere: vino da primato
3. Ore 14,30 consorzio Soave – I grandi Cru del Soave
4. Ore 16,00 consorzio Colli Euganei – Fior d’arancio nelle sue espressioni
2. Ore 12.00 Consorzio Terra dei Forti – Enianto e Casetta: autoctoni della Terra dei Forti
3. Ore 14,00 Consorzio Corti Benedettine del padovano – Vini nuovi e vini antichi raccontano la buona terra padovana