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Agricoltura, il Ministero toglie soldi al nord per premiare l’inefficienza del sud

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Grazie ad un tecnicismo contabile, parte dei fondi europei verranno riservati alle regioni meridionali

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Venezia  – “Questo è un Paese dove l’efficienza è una colpa, che si paga a milioni di euro, usati per premiare gli inefficienti. Non è colpa mia se l’efficienza sta al Nord e l’inefficienza al Sud”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato usa parole dure sull’iniziativa della ministra Nunzia De Girolamo di spostare, mediante un tecnicismo contabile, dalle Regioni del Nord a quelle del Centro Sud parte del cofinanziamento statale per le politiche di sviluppo rurale sostenute dalla Comunità Europea per il periodo 2014 – 2020. “In pratica – spiega Manzato – per mantenere l’inefficienza altrui il Veneto si troverebbe nelle condizioni di dover reperire, da un bilancio già falcidiato dallo Stato, circa 15 milioni l’anno per evitare penalizzazioni alle nostre aziende agricole”.

“Io non ci sto, e pretendo semplicemente una distribuzione dei fondi che sia sostenibile per il nostro bilancio, ma soprattutto equa e giusta tra Regioni, senza agevolazioni ingiustificate. Già le Regioni del Sud hanno avuto sempre molti più soldi del Nord sotto la voce “competitività” – ricorda Manzato – ma questo è troppo. Ed è quasi un buttare i soldi dalla finestra. Ci troviamo di fronte ad una duplice presa in giro, perché lo Stato, incapace di ridurre le proprie spese, ci chiede di coprire con fondi del nostro bilancio la quota “agricola” che ci vuole sottrarre, sapendo bene che il bilancio di una Regione a statuto ordinario vive sostanzialmente di fondi trasferiti, in diminuzione da anni per far quadrare in qualche modo i bilanci romani. E questa ulteriore razzia si aggiunge al maggior esborso cui le Regioni devono provvedere perché lo Stato vuole diminuire “a prescindere” la sua quota sugli investimenti da realizzare”.
La somma di queste due manovre significa che la quota a carico del Veneto per attuare seriamente il prossimo PSR dovrebbe passare dagli attuali 16 milioni di euro l’anno ad oltre 30 milioni annui, un sovrappiù che semplicemente non c’è. “E non è che ci limitiamo– rincara Manzato – a voler salvare le nostre già scarse risorse: il surplus ottenuto a nostre spese va a Regioni che non hanno saputo spendere i soldi che avevano, perdendoli per strada. E mi fermo qui”.
“La ministra Nunzia De Girolamo, che in altre occasioni ha dimostrato ben altre capacità, in questo caso sta gestendo in modo davvero iniquo, scorretto, inefficace e insostenibile per il Veneto – conclude Manzato – la trattativa sulla distribuzione delle risorse comunitarie per il primario. E la teoria che tanto ce lo potremmo permettere è sbagliata in partenza: una foglia di fico per coprire un’indecenza, dal momento che questo sarebbe vero se lo Stato non abbassasse percentualmente la sua quota e non ci togliesse risorse per premiare un meridione che non ha dimostrato grandi capacità”.

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