NordEst

AF447, ritrovate le scatole nere

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Ritrovate le scatole nere – Le scatole nere dell’Airbus dell’Air France, precipitato nell’Atlantico con 228 persone a bordo nel giugno 2009, sono state ritrovate dai mezzi di ricerca francesi. La conferma arriva da San Paolo, dal presidente dell’associazione delle famiglie e vittime del volo 447 dell’Air France, Nelson Faria Marinho. A bordo vi erano anche i trentini Rino Zandonai, Giambattista Lenzi e Luigi Zortea, che rientravano da una missione tra gli emigranti del Brasile.

Gli ultimi ritrovamenti –
E’ stata ritrovata una "parte importante dell’aereo, in un solo blocco", ha detto la Kosciusko-Morizet ai microfoni di France Inter, aggiungendo che ci sono "speranze di localizzare in breve tempo le scatole nere". A breve potrebbero essere diffuse anche le prime foto sottomarine del relitto del velivolo.

A due anni dalla tragedia in cui morirono 228 perosne tra cui i trentini Luigi Zortea, Rino Zandonai e Gianni Lenzi la causa ufficiale del disastro, resta incerta, anche se, ufficiosamente, è stata avanzata l’ipotesi di un malfunzionamento del sensore di velocità montato da Airbus. Il consorzio europeo e la stessa Air France sono sotto inchiesta al tribunale di Parigi per disastro colposo.

Al quarto e ultimo dei tentativi, è stato individuato un grosso troncone della fusoliera, all’interno del quale sarebbero visibili alcuni cadaveri. "L’aereo – ha spiegato Nathalie Kosciusko Morizet – non si è del tutto disintegrato. È stato ritrovato un grande pezzo della fusoliera, con dei corpi all’interno che potrebbero essere identificati".

Troadec ha sottolineato che tra gli elementi ritrovati ci sono i motori e parte delle ali. Le ultime e fruttuose ricerche del velivolo sono state avviate lo scorso 25 marzo, con il contributo della Alucia, un battello da esplorazione oceanografica statunitense e si sono concentrate nella zona da dove l’aereo aveva fatto rilevare gli ultimi segnali prima di scomparire dai radar.

Quando precipitò, l’Airbus A330 stava effettuando il volo AF447 fra Rio de Janeiro e Parigi. Gli inquirenti ora cercano soprattutto le scatole nere con la registrazione dei parametri di volo e le conversazioni dei piloti, le uniche tracce che possono spiegare con certezza le circostanze della catastrofe. Il Bea, l’agenzia francese di investigazione sull’incidente, aveva lanciato il 25 marzo scorso una nuova fase di ricerche del relitto scomparso in mezzo all’Atlantico, dopo tre operazioni concluse senza alcun risultato, due nel 2009 e una nel 2010.

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