NordEst

A Trieste è allarme per abbandono di conigli

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Sarebbe utile rendere obbligatorio il microchip anche perloro

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A Trieste diminuiscono gli abbandoni di cani e di tartarughe d’acqua, ma non altrettanto può dirsi per i coniglietti: dall’inizio dell’estate ad oggi, i volontari della Sezione triestina della Protezione Animali ne hanno soccorsi già 60. «Questo fenomeno – spiega Patrizia Bufo, presidente dell’Enpa di Trieste – ha raggiunto dimensioni così imponenti che abbiamo deciso di microchippare anche loro». La responsabilità degli abbandoni – secondo i volontari triestini – ricade pure su alcuni venditori di animali, i quali, a volte spacciano per conigli nani esemplari che raggiungono invece dimensioni molto significative.

Naturalmente, precisa l’Enpa di Trieste, questo non giustifica affatto il comportamento di chi usa questo pretesto per sbarazzarsi dell’animale. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa. «Qualcuno aveva abbandonato un povero coniglietto in località Pian del Grisa, chiudendolo all’interno di una gabbia – prosegue Bufo -. Per il povero animale non c’è stato nulla da fare: le abbondanti piogge dei giorni passati hanno riempito la gabbia, causandone così l’annegamento.»

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