Messa celebrata dall’arcivescovo di Tento, Lauro Tisi. La festa di San Romedio al Santuario. San Romedio incontra San Vigilio al Buonconsiglio
Trento – Una tradizione che si ripete ogni anno nel giorno del santo patrono ma che quest’anno torna a essere più partecipata, quasi come prima, dopo gli anni della pandemia in cui, anche in questo luogo remoto, le norme anticontagio hanno imposto limiti e distanze.
Il 15 gennaio di ogni anno nell’eremo di San Romedio si festeggia il Santo eremita, molto noto e caro a tutti i trentini. Alla festa, che si è tenuta domenica mattina nel celebre Santuario in Val di Non, hanno partecipato numerose autorità locali, provinciali e parlamentari, nonché il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli: accolti dal priore, padre Giorgio Silvestri, hanno partecipato alla Messa presieduta da monsignor Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, presso la chiesa grande del Santuario, e al successivo pranzo conviviale.
Il presidente Fugatti e l’assessore Zanotelli hanno colto l’occasione per mettere in luce l’importanza di questo peculiare monumento, sorto, come noto, nel luogo dove il nobile Romedio, di ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma, si ritirò in eremitaggio. Il complesso monumentale, frutto della sovrapposizione nel corso dei secoli di chiese diverse costrette a svilupparsi in altezza, visto lo spazio ridotto a disposizione, ha infatti un eccezionale valore architettonico e artistico; senza considerare gli aspetti legati alla spiritualità e alla devozione popolare, testimoniata anche dai tanti ex-voto raccolti nel corso del tempo.