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Dolomiti, non piove da più di due mesi: non accadeva da 94 anni

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E’ quanto emerge confrontando le precipitazioni mensili del 2015 e quelle medie mensili del periodo 1921 – 2015. I valori anomali sono dovuti essenzialmente all’innalzarsi delle temperature minime. 2015 da record per le temperature, deboli precipitazioni attese per sabato 2 gennaio

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Il lago di Calaita a 1605 metri di quota nella giornata del 31 dicembre 2015

di Ervino Filippi Gilli*

Nordest – Gli ultimi giorni del 2015 possono essere ricordati (speriamo) come quelli in cui anche “l’uomo comune” si è accorto sulla propria pelle che qualche cosa nel clima sta cambiando e non certo in meglio.

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A Pechino l’aria è così irrespirabile che anche il sistema produttivo è stato parzialmente fermato. A Roma si circola a targhe alterne mentre a Milano il traffico è bloccato completamente per alcuni giorni; tutto questo perché la cappa di smog che grava sulla Pianura Padana e sulla Capitale ha superato per troppi giorni consecutivi i limiti di legge.

Queste misure urgenti messe in atto per tamponare la situazione sono chiaramente palliativi che poco possono fare; solo le agognate piogge od almeno il vento potranno far ritornare la situazione entro limiti accettabili. Così potremo dimenticarci del problema, fino alla prossima volta.

Il perché di questa situazione è facilmente spiegabile dal punto di vista meteorologico: non piove da due mesi (mentre nel nord della Gran Bretagna sono sommersi dalle acque d’inondazione) ed i venti sono praticamente assenti. In montagna le cose non vanno meglio che altrove: è di alcuni giorni fa l’ordinanza provinciale che vieta lo sparo di fuochi d’artificio per il pericolo d’incendio nei boschi a causa della siccità e molti comuni hanno esteso il divieto anche all’interno dei centri abitati.

Come siamo arrivati a questo punto?

Che l’anno 2015 sia stato “stravagante” dal punto di vista termometrico e pluviometrico è evidente. Già in altro articolo apparso su questa testata si faceva cenno alle anomalie termometriche di novembre con temperature prossime ai 20°C, cosa mai accaduta negli oltre novanta anni di rilevamento dei dati; ad aggravare la siccità invernale (nell’inverno 2014-2015 era caduto un terzo della neve dell’anno precedente, valore comunque inferiore di oltre il 50% rispetto alla media) ci si è messa anche quella autunnale di quest’anno.

I dati meteo

Utilizzando i dati forniti dalla stazione di MeteoTrentino posizionata a San Martino di Castrozza, si evincono alcuni fatti: primo tra tutti una precipitazione annuale del 17% inferiore alla media 1921 – 2015, 1194 mm contro i 1432, ovvero un deficit di 238 mm. In secondo luogo, come appare evidente dal grafico di confronto tra le precipitazioni mensili del 2015 e quelle medie mensili del periodo 1921 – 2015, l’assenza di piogge negli ultimi due mesi, fatto questo mai avvenuto nei 94 anni di rilevamento dei dati.

grafico1Terzo aspetto, non secondario, è la carenza di precipitazioni anche nei mesi più caldi, ovvero nel periodo da giugno ad agosto durante il quale le alte temperature favoriscono l’evaporazione (con ripercussioni sull’infiltrazione e la ricarica delle falde freatiche). A questa situazione pluviometrica “sballata” si è aggiunta quella termometrica che certo non è risultata più normale.

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calaita3Il grafico mostra in modo chiaro come sette mesi su dodici presentino temperature superiori alla media, luglio – novembre – dicembre addirittura di oltre 2°C (che sono una enormità). Questi valori anomali sono dovuti essenzialmente all’innalzarsi delle temperature minime: infatti i dati mostrano chiaramente come 11 su 12 mesi hanno temperature minime superiori alla media del periodo mentre le temperature medie mensili massime hanno superato le medie solo (si fa per dire) nei mesi di luglio, agosto, novembre e dicembre.

I superamenti delle medie sono stati importanti: per le massime fino a 3.5°C in novembre e 3.3°C in dicembre, per le minime 2.2°C in luglio e 2.5°C in dicembre. Per ora non ci resta che attendere che qualche cosa cambi nella circolazione atmosferica, ma le previsioni per i prossimi giorni non sono troppo rassicuranti in questo senso.

Ervino Filippi Gilli – Tecnico Forestale 

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