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Veneto chiede Referendum su autonomia e indipendenza

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Zaia “Se la consulta dira’ no difenderemo comunque il diritto democratico dei veneti di esprimersi”

Palazzo-Balbi-a-Venezia

Venezia – “Ove la Corte accogliesse l’impugnativa dello Stato finirebbe per mettere una pietra soffocante sul contraddittorio fra le istituzioni centrali e locali: il che davvero distrugge le libertà fondamentali, soprattutto quelle del cittadino elettore”.

Così il Presidente del Veneto commenta l’udienza pubblica svoltasi oggi alla Corte Costituzionale riguardante la richiesta del Veneto, come previsto da due leggi regionali, di poter attivare una consultazione popolare sull’ipotesi di avere una autonomia speciale e una sull’indipendenza, leggi che sono state impugnate dal Governo nazionale.

“L’avvocatura dello Stato – riferisce il Presidente del Veneto – ha insistito nel riproporre argomenti che fanno riferimento a una unità della Repubblica che finisce per umiliare ogni collettività regionale in nome di diktat centralistici”.

“La Regione, rappresentata dal professor Mario Bertolissi e dall’avvocato Ivone Cacciavillani – riprende il Presidente del Veneto – ha chiarito alla Corte che non c’è democrazia senza confronto dialettico e che un potere centrale forte e autorevole non ha paura di nessuna richiesta anche se questa ha oggetto persino l’indipendenza. Infatti le indicazioni che dovessero essere raccolte attraverso i due referendum consultivi, verrebbero indirizzate al Parlamento nazionale il quale è titolare del potere effettivo di decidere”.

“Se la Consulta dirà no ai referendum, deve essere chiaro fin d’ora che non accetteremo nessuna tregua, non abbasseremo la guardia e continueremo la guerra per difendere il diritto dei veneti a esprimersi democraticamente”, conclude il Presidente.

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