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Urbanizzazione in Trentino, il cemento raddoppia in 40 anni: primato negativo per Primiero, Fiemme e Paganella (RAPPORTO)

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In particolare a Primiero ma accade in Paganella e in altre valli trentine, dove si registra un rapporto (negativo) tra popolazione e cemento. In Val di Fiemme lo spazio urbanizzato è raddoppiato in 40 anni.  Sono i dati contenuti nel Rapporto sullo stato del  paesaggio presentato dal presidente Ugo Rossi e dall’assessore Carlo Daldoss

primiero

> Speciale il Paesaggio (pdf)

Trento –  Il modello insediativo più diffuso nelle valli ha portato spesso ad abbandonare i centri storici. Nuovi edifici unifamiliari, nuove strade, aree produttive molto estese e la diffusione di “seconde case”, hanno portato ad aumentare in modo a volte incontrollato il consumo di suolo. Il nostro paesaggio è diventato più caotico, spesso non si individua più il limite tra i paesi e le aree agricole che appaiono sempre più frammentate e impoverite dalla presenza di edifici, strade e zone produttive. Anche nelle aree agricole più pregiate si è assistito ad una progressiva espansione dei centri abitati.

La presentazione del rapporto a Trento, è per alcuni aspetti, il risultato di quanto, ormai da qualche anno, si sta facendo sul tema del nostro spazio di vita, il paesaggio. Determinante il lavoro di due organismi della Provincia autonoma: l’Osservatorio sul Paesaggio di cui è responsabile Giorgio Tecilla e la scuola per il governo del territorio e del paesaggio, diretta da Gianluca Cepollaro. Lavorando di concerto hanno realizzato due ricerche importanti confluite nel Rapporto sullo stato del paesaggio. La prima, quella sulla percezione che i trentini hanno del proprio paesaggio – presentata da Gianluca Cepollaro – ha evidenziato, fra l’altro, che c’è una discreta consapevolezza fra gli abitanti del Trentino sull’importanza del paesaggio, lo riconoscono come valore e bene collettivo. L’altra – presentata da Giorgio Tecilla – ha messo in luce le dinamiche di urbanizzazione e di consumo di suolo.

Il rapporto ha lo scopo di permettere ai cittadini una maggiore conoscenza sul tema, interpretare le dinamiche di trasformazione, fornire alle amministrazioni territoriali strumenti utili per governare i processi di trasformazione del paesaggio, verificare l’efficacia delle azioni pubbliche e private che hanno come scopo la salvaguardia, la conservazione e valorizzazione del paesaggio, implementare la diffusione e l’evoluzione della cultura paesaggistica in Trentino. La presentazione è iniziata con la proiezione del filmato “Futuro con vista.

La riforma urbanistica per un futuro vivibile” ideato da Ugo Morelli, coordinatore scientifico dell’area della formazione e della ricerca Dolomiti UNESCO di tsm-step, interpretato da Isabella Bossi Fedrigotti, nella parte di una nonna, e da Massimiliano Griot, nella parte del nipotino. Una modalità innovativa per trattare un tema non così facile ma che deve arrivare nelle “corde” di tutti. Un dialogo sul presente e sul futuro (è ambientato nel Trentino del 2032) che tratta i temi del risparmio di suolo, della tutela del paesaggio, della valorizzazione delle risorse naturali, della riqualificazione del patrimonio esistente. La direzione artistica è di Valentina Gottardi. Il filmato è visibile qui.

“Continuare le azioni fin qui fatte, raccordando i soggetti che si occupano di paesaggio, compreso il comitato per la qualità architettonica del paesaggio e coloro che si occupano di Dolomiti UNESCO, – ha detto in conclusione l’assessore Daldoss – per proseguire con coerenza e determinazione sulla strada intrapresa e aumentare il senso di responsabilità già abbastanza diffuso”. In riferimento al filmato realizzato ha ringraziato, particolarmente, Isabella Bossi Fedrigotti ed ha evidenziato come “Futuro con vista” sarà uno degli strumenti per coinvolgere gli studenti su una tematica fondamentale per la vita presente e, soprattutto, per quella futura. Isabella Bossi Fedrigotti, intervenendo alla presentazione, ha detto di aver prestato la propria immagine “perché questo tema mi è tanto caro ed è uno degli argomenti che tratto nei miei articoli. Chiedo però al presidente Rossi e all’assessore Daldoss, agli amministratori in generale, di essere coerenti perché, nel filmato, la faccia e le parole sono le mie”.

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3 Replies to “Urbanizzazione in Trentino, il cemento raddoppia in 40 anni: primato negativo per Primiero, Fiemme e Paganella (RAPPORTO)

  1. @PaoloSimion Vorrei ricordare che sul marciapiede di via Guadagnini ci sono stati 2 gravi incidenti negli ultimi 10 anni, cosa che non sarebbe successa con le barriere protettive appena installate.
    E se aspettavano che la provincia trovasse i 60 mln di Euro per la circonvallazione forse ne sarebbero accaduti altri.

  2. Sottoscrivo quanto scrive PiEremilio. Aggiungo che l’assenza di lungimiranza delle Amministrazioni uscenti – che pure, sino all’ultimo, si sono preoccupate di intervenire in materia urbanistica con Varianti puntuali di dubbia necessità – negli ultimi 15 anni non si sono mai poste il problema della circonvallazione del centro abitato di Fiera e dintorni. Al contrario, i febbrili lavori di questi giorni sulla via Guadagnini (nuove transenne nei marciapiedi) confermano la visione miope che chi, invece di prevedere e programmare un’estensione della pedonalizzazione come fattore rilancio dei nostri centri abitati, insiste per mancanza di idee nel mantenimento del traffico veicolare all’interno dell’abitato.

  3. Forse qualche seria riflessione in merito deve essere fatta. La cosiddetta vecchia “pianificazione” ha prodotto distruzione di spazi, capannoni inutilizzati, appartamenti dormitorio spesso inabitati (che magari formalmente risultano prime case, con conseguenti danni economici alle casse comunali e quindi all’intera collettività), difficoltà estrema nella ricerca di viabilità alternativa (percorsi ciclo-pedonali sicuri), ecc. Con queste “pianificazioni vecchia maniera” si è così prodotto, tra le altre cose, un notevole danno di immagine dell’intero territorio (che vorremmo a vocazione turistica). L’elenco di queste sconsiderate urbanizzazioni sarebbe lungo, è però sufficiente pensare a cosa vede un turista quando entra in valle e quando continua la sua strada lambendo l’area Fossi di Transacqua per poi portarsi su su fino a Passo Rolle).
    Penso che la nuova amministrazione del nuovo comune devrebbe affrontare e risolvere, con lungimiranza e senza sudditanze, questo importante problema.

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